Il Consorzio per le autostrade siciliane cambia forma. E si spera anche sostanza. «Assume natura di ente pubblico economico, mantenendo le proprie finalità istituzionali», recita l'articolo 1 del disegno di legge 783/A approvato ieri dall'Ars. Un traguardo, quindi, alla fine di un percorso tribolato, intrapreso circa tre lustri fa. «Entro 120 giorni dalla data odierna di entrata in vigore della presente legge il Consorzio provvede alle conseguenti modifiche dello Statuto», si rimarca ancora nella norma. Una veste nuova, quindi, che dovrebbe assicurare maggiore efficienza a quello che a lungo è stato considerato un carrozzone. Una trasformazione salutata da più parti come garanzia di manutenzioni, progettazioni e ammodernamento di tutta la rete dell'Isola.
Raggiante il presidente della Regione Nello Musumeci: «Era un impegno che il mio governo aveva preso con i lavoratori del Cas e che oggi è stato mantenuto. Si tratta di un ulteriore tassello nel percorso di valorizzazione che abbiamo avviato fin dal nostro insediamento, a cominciare da una nuova governance, per proseguire con la ripresa delle manutenzioni su tutta le arterie autostradali di competenza, con i controlli straordinari per verificare la sicurezza di viadotti e ponti e per finire con la ripartenza dei cantieri della Siracusa-Gela. Abbiamo sanato una vicenda che si trascinava da moltissimi anni. Per questo esito voglio ringraziare il Parlamento siciliano che, con spirito collaborativo, ha contribuito a migliorare il testo». Sulla stessa scia l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, secondo cui è stata scritta «la pagina più importante per il processo di evoluzione del Cas, trasformandolo in ente pubblico economico, ma mantenendone le finalità istituzionali. L'ente potrà così operare da impresa, in direzione di una maggiore efficienza amministrativa e gestionale, favorendo rinnovo del personale e capacità d'azione». Mentre per il deputato del M5S all'Ars Antonio De Luca, «la legge approvata consentirà di applicare il contratto collettivo nazionale dei lavoratori per autostrade e per i trafori bloccato alla contrattazione 2008-09. Adesso si dovrà mettere fine alla stagione dei comandi e degli straordinari senza limite e soprattutto mettere in sicurezza la rete autostradale». Vede il bicchiere mezzo pieno la collega Valentina Zafarana: «S'è perso tempo prezioso. Il governo Musumeci s'è mosso in ritardo. Questo ddl, infatti, è stato pianificato dalla giunta regionale solo a luglio, dopo che al Cas era stato notificato, da parte del Mit, l'inizio di procedura di revoca della concessione, facendo operazione verità sulla situazione delle nostre autostrade colabrodo». E ancora: «C'è rammarico da parte dei deputati 5 Stelle per lo stralcio dell'articolo che mirava a creare un bacino di lavoratori costituito dagli esattori stagionali storici, che avrebbe posto fine all'utilizzo sistematico delle agenzie interinali». Per il segretario regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo e gli onorevoli Nicola D'Agostino ed Edy Tamajo «dopo oltre 15 anni è stato messo un punto fermo su un ente di fondamentale importanza per la nostra Regione. I siciliani potranno finalmente avere un ente in grado di operare come un'impresa e quindi offrire maggiore efficienza amministrativa e gestionale». Un evento di portata «storica» a giudizio del presidente del Cas Franco Restuccia. Che aggiunge: «Finalmente potremo sopperire alle carenze di personale e alle anomalie giuridico contrattuali sofferte da decenni».
Insistono sull'applicazione del contratto dei concessionari autostradali ai lavoratori Filt Cgil, Fit Cisl e Uil. Unica voce fuori dal coro quella dell'Orsa: «Stralciato l'articolo relativo all'assunzione a tempo determinato di oltre 120 lavoratori, da anni sfruttati alla bisogna dal Cas e illusi dalle promesse del politico di turno».
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