5 Ottobre 2021 Giudiziaria

ARCHIVIATE LE DENUNCE DEL PG BARBARO CONTRO IL SINDACO DE LUCA

Il gip del tribunale di Reggio Calabria Valerio Trovato ha archiviato alcune denunce presentate dal procuratore generale Vincenzo Barbaro per diffamazione e calunnia nei confronti del sindaco Cateno De Luca, in relazione ad alcune affermazioni del primo cittadino dopo le prime inchieste che lo coinvolsero. Lo scrive oggi il quotidiano Gazzetta del Sud. Anche la Procura reggina aveva chiesto l’archiviazione. E uno dei legali del sindaco, il prof. Carlo Taormina, che lo ha comunicato ieri con una nota. Anche il docente universitario, insieme al collega Tommaso Micalizzi, era stato denunciato a Reggio Calabria dal magistrato messinese.

"Il Gip - scrive Taormina - ha dichiarato infondata la denuncia respingendo l'opposizione svolta da Barbaro contro la richiesta di archiviazione. Barbaro, secondo il Tribunale di Reggio Calabria, che aveva sporto la denunzia insieme al magistrato Liliana Todaro, ha esercitato i suoi poteri, secondo il giudice calabrese, in modo da 'aver ragionevolmente indotto il sindaco De Luca a ritenere di essere vittima di una persecuzione giudiziaria', con la attivazione di numerosi procedimenti conclusisi con archiviazioni e assoluzioni e con la sollecitazione di provvedimenti di cattura eliminati dal Tribunale della Libertà e annullati dalla Corte di Cassazione".

"Quanto ai professionisti che hanno difeso il sindaco De Luca - prosegue il prof. Taormina - il provvedimento sottolinea come essi abbiano agito ragionevolmente nella consapevolezza della assoluta innocenza del sindaco De Luca e come negli atti giudiziari redatti, pur essendo state utilizzate espressioni aspre e gravemente pregiudizievoli per la reputazione dei destinatari, siano state sempre pertinenti ed inserite nella logica difensiva".

Sulla base di affermazioni "tanto trancianti e precise", fanno sapere i legali del sindaco, De Luca, il professore Carlo Taormina, e l’avvocato Tommaso Micalizzi presenteranno immediatamente denunzia per calunnia contro i due magistrati, Vincenzo Barbaro e Liliana Todaro, "che non potranno mai addurre incompetenza o ignoranza nella redazione delle denunzie, a cagione della alta professionalità con la quale essi esercitano le loro funzioni, le quali postulano grande preparazione giuridica e saggezza indiscutibile".

Scrive tra l'altro il gip reggino Trovato nel provvedimento che "...nel caso di specie, al contrario, vi sono elementi da cui desumere il convincimento del De Luca sulla consapevolezza dei soggetti accusati, in virtù dei numerosi procedimenti penali a carico del predetto, definiti con archiviazione o co sentenza di non doversi procedere, che lo hanno ragionevolmente indotto a ritenere di essere vittima di una persecuzione giudiziaria", ed ancora che "...il De Luca, pertanto, avrebbe potuto ragionevolmente convincersi di essere vittima di un complotto ai suoi danni, ordito, a suo parere, anche dai pm titolari delle indagini, ritenuti, tra l'altro, responsabili di omissioni investigative nell'ambito dei procedimenti penali scaturiti dalle plurime denunce dallo stesso presentate negli anni all'A.G. ove, va precisato, in nessun caso è stata riconosciuta la fondatezza delle accuse veicolate dal denunciante".

Mentre il sindaco e i suoi avvocati hanno annunciato l’archiviazione e anticipato a loro volta una denunzia per calunnia contro i due magistrati, il procuratore Barbaro – con una nota - ricorda che De Luca è già stato rinviato a giudizio per il reato di diffamazione continuata nei suoi confronti, anche in concorso con l’editore Armando Siciliano.

“Il processo – precisa Barbaro – è in corso di svolgimento davanti al giudice monocratico del Tribunale di Reggio Calabria. Il Gip ha disposto di archiviare solo una parte delle incolpazioni mosse a De Luca. Affermare che le denunce sarebbero state tutte archiviate, non solo non risponde a una obiettiva ricostruzione dei fatti, ma appare obiettivamente fuorviante e in grado di ingenerare un convincimento erroneo da parte del lettore che potrebbe essere indotto a pensare che tutte le accuse mosse nei confronti di De Luca siano state archiviate”.

“In particolare il gip ha ritenuto – precisa Barbaro – 'l'assenza della piena consapevolezza, in capo al De Luca, della innocenza altrui fondata su una erronea interpretazione di atti a disposizione e su apodittici convincimenti. L’archiviazione per il reato di diffamazione – continua Barbaro – è discesa non per la insussistenza degli elementi obiettivi del reato, avendo il Gip rilevato la natura aspra e gravemente pregiudizievole della repuazione dei destinatari delle espressioni utilizzate, ma in forza della causa di non punibilitù aoi sensi dell’art 598 C.P. che prevede la scriminante per gli scritti difensivi e che, se applicata con sentenza dibattimentale, avrebbe potuto comportare in ogni caso in favore della persona offesa la liquidazione di un risarcimento del danno oltre che la cancellazione delle frasi offensive”.