2 Febbraio 2022 Sport Cultura Spettacolo

LA MORTE DI MONICA VITTI: ‘Quando la incontrai al Teatro Antico’ di Ninni Panzera

Ripubblichiamo un ricordo di Monica Vitti dell'avvocato Ninni Panzera, già segretario generale di Taormina Arte, scritto in occasione degli 80 anni dell'attrice romana.

Ottant'anni, un traguardo di vita importante. Un raggio di cinema che ha illuminato, a partire dalla metà degli anni '50, alcuni tra i più importanti film di tutti i tempi. Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, nome costruito prendendo a metà quello della madre, Vittiglia: un vezzo per allontanarsi, forse, dal cognome popolare. Una straordinaria carriera, una grande "avventura" nel mondo del cinema scandita da interpretazioni drammatiche come nei quattro film esistenziali di Michelangelo Antonioni ("L'avventura", "La notte", "L'eclisse" e "Deserto rosso") e grandi risate in moltissime commedie. Tanto da diventare una delle colonne della "commedia all'italiana", unica donna assieme a Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi. È in una straordinaria e irripetibile occasione di fine luglio del 1990 che la mia strada si è incrociata brevemente con quella dell'attrice. Taormina, serata di chiusura del 36. Festival del Cinema. Pippo Baudo riunisce sul palcoscenico del Teatro Antico, i cinque grandi "cavalieri" della commedia all'italiana in un indimenticabile incontro-scontro. Mi ritrovo cosi ad accompagnare Monica Vitti nel retropalco. Solo alcuni minuti, quattro chiacchiere e in me la consapevolezza di avere incontrato una leggenda. Una donna che portava scolpita in faccia la complessità della sua esistenza, racchiusa in quel pendolo oscillante tra un cinema che scava nell'anima ed uno che ti strappa risate fragorose. E con Messina nel cuore. Non solo per quella straordinaria pagina di cinema regalata con "L'avventura", storia che scorre - come ha scritto Sciascia - «come un tapis-roulant» tra le Eolie, Noto, Taormina, Messina e Milazzo in un ideale percorso turistico dell'anima siciliana. Ma anche perché Maria Luisa Ceciarelli a Messina, in Viale Principe Umberto prima, in Via Luciano Manara dopo e infine in Via S. Agostino, ha vissuto per 8 anni giocando e provando per la prima volta - come lei stessa ricorda nella sua autobiografia Sette sottane -, un brivido «un bambino biondo». Da più di 10 anni una malattia l'ha inghiottita, la nebbia nella sua mente si è infittita e una «mongolfiera l'ha prelevata a Piazza del Popolo per portarla chissà dove», come troviamo scritto proprio nell'ultima pagina del suo libro. A Messina era tornata altre volte per girare in provincia. Nel castello di Sant'Alessio è ambientata una parte di "Modesty Blaise", di Joseph Losey in cui Monica veste i panni di un agente segreto al servizio di Sua Maestà; al San Domenico di Taormina per "L'Avventura" nella cui memorabile sequenza finale Claudia-Monica riempie lo schermo con il suo tormento interiore. Il Festival di Roma le sta dedicando una grande mostra e nel giorno del suo compleanno sarà presentato, da Cinecittà Luce, il libro "La Dolce Vitti". Uno dei tanti modi per augurare a Monica un buon compleanno, un modo per farle sentire il calore che ancora la gente nutre per quella ragazza con la pistola e per quella voce rauca che l'ha resa unica. Anche noi ci uniamo al coro di auguri. Che la fantasia continui a volare... Auguri Monica... Ninni Panzera