4 Febbraio 2022 Giudiziaria

PROCESSO CAMELOT, ECCO LE RICHIESTE DELL’ACCUSA. OGGI LA SENTENZA

E’ il giorno della sentenza del processo di primo grado nato dall’operazione ‘Camelot’ sulla gestione di alcune opere pubbliche a Sant’Agata Militello.

Nel dibattimento apertosi nel novembre del 2015, e che vedeva in origine imputate 17 persone, sono rimasti in piedi solo quattro capi d’imputazione per sette persone tra cui l’ipotesi di associazione a delinquere per il sindaco Bruno Mancuso, per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico Giuseppe Contiguglia e i funzionari Calogero Silla, Antonino Naso e Carmelo Gambadauro e l’allora dipendente Maria Grazia Meli Bertolone. Per gli ultimi quattro l’ipotesi associativa nella qualità di partecipi, va comunque incontro alla prescrizione così come un singolo caso di falso per gli stessi tecnici e due imputazioni a carico di Francesco Spitaleri, per calunnia e falsa dichiarazione nell’interrogatorio del febbraio 2014.

LE RICHIESTE DELL’ACCUSA.

Nell’udienza di oggi, di fronte al collegio del Tribunale di Patti (presidente Samperi, a latere Zantedeschi e La Spada), il pubblico ministero Alessandro Lia, dopo la requisitoria, nel ribadire l’esistenza dell’associazione a delinquere, ha formalizzato le richieste di condanna nei confronti degli imputati. La pena più alta è stata chiesta per l’ex dirigente comunale Contiguglia, 5 anni e 4 mesi, 3 anni di carcere invece sono stati sollecitati per il sindaco Mancuso, e per i funzionari Gambadauro e Silla, 2 anni per l’ex dipendente Meli. Un anno è stato invocato per l’altro funzionario, Antonino Naso. Di 1 anno e 4 mesi, infine, è la richiesta dell’accusa nei confronti di Francesco Spitaleri.

Dopo il pubblico ministero Lia, hanno preso la parola i legali di parte civile e le difese.

Nel primo pomeriggio è previsto il ritiro in camera di consiglio del collegio e la sentenza.

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