16 Febbraio 2022 Giudiziaria

INCHIESTA ‘APOTHEKE’, TUTTI RINVIATI A GIUDIZIO GLI 11 INDAGATI. PROCESSO AL VIA IL 24 MAGGIO

Si chiude con undici rinvii a giudizio decisi dal gup Eugenio Fiorentino l’udienza preliminare del processo “Apotheke”, incentrata sui rimborsi dei farmaci per centinaia di migliaia di euro che sarebbero stati truffati all’Asp di Messina nella catena dei pagamenti di ritorno, dal 2016 fino al febbraio del 2020. Farmaci e rimborsi d’oro. Migliaia e migliaia di prescrizioni a pazienti morti da mesi, oppure “fantasma”, o ancora ignari di tutto. Un procedimento in cui l’Asp ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile, ed è stata rappresentata dall’avvocato Salvatore Sorbello.

11 RINVII A GIUDIZIO.

Ieri il gup, nel primo pomeriggio ha letto la 'sentenza': rinvio a giudizio per 11 imputati su 12 (il giudice ha preso atto del decesso, intervenuto nel frattempo, del farmacista Giovanni Romeo), e per tutti i reati contestati. Il processo inizierà il 24 maggio prossimo davanti al collegio B della sezione penale del Tribunale. C'è da registrare anche una modifica dell'imputazione da parte del pm Bonanzinga, sulla quantificazione delle somme che si presumono truccate all'Asp sui rimborsi, in pratica c'è stata una sorta di 'redistribuzione' tra i medici. Complessivamente pare si tratti di circa 250 mila euro. Questa è una fase intermedia della vicenda, sarà poi il futuro processo a stabilire se le accuse sono sussistenti.

L'INDAGINE.

C’era tutto questo nell’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, che nel febbraio del 2020 scosse e non poco il mondo della sanità pubblica messinese, soprattutto quello dei farmacisti e dei medici di base. Adesso, a distanza di due anni da quel clamoroso blitz e dopo una proroga di sei mesi servita soprattutto per studiare la mole di materiale sequestrato nella “centrale” della vicenda, la farmacia Romeo del Villaggio Aldisio, il pm Francesca Bonanzinga ha chiesto e ottenuto in aula il rinvio a giudizio di tutti gli imputati.

ERANO 12 LE PERSONE COINVOLTE.

Erano dodici le persone coinvolte, con le accuse a vario titolo contestate di truffa e falso anche in forma associativa, con alcuni casi di esercizio abusivo della professione: il farmacista Sergio Romeo, titolare della “Farmacia del Villaggio”, al rione Aldisio; cinque medici di base: Filippo Gregorio Cutrì, Salvatore De Domenico, Basilio Cucinotta, Santi Ielo e Nunzio Minutoli; c’erano poi altre cinque persone indagate per vari reati nell’ambito dell’inchiesta: Giovanni Romeo, padre del farmacista Sergio, Marisa Sparacino, madre del farmacista, Sergio Romano, collaboratore della farmacia, Stefania Samperi, farmacista collaboratrice di Romeo, Valentina Costanzo, farmacista collaboratrice di Romeo, e infine Rosario Palmeri, secondo l’accusa il “collettore” delle ricette, che prelevava dai vari studi medici e consegnava poi in farmacia. Ma c’è qualcuno che è riuscito a farla franca, visto che nel capo d’imputazione principale si parla di un «... altro correo rimasto non identificato».

I REATI CONTESTATI.

I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere alla truffa aggravata, al falso ideologico, all’esercizio abusivo della professione medica e di farmacista, alla somministrazione di morfina senza la prescrizione medica.

GLI AVVOCATI.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Enzo Grosso, Pietro Luccisano, Antonello Scordo, Corrado Rizzo, Giuseppe Carrabba, Claudio Rugolo, Antonio Spiccia, Nunzio Rosso e Giuseppe Trischitta.