22 Febbraio 2022 Giudiziaria

‘GOMME LISCE’: “ECCO L’ESCAMOTAGE…”. TUTTE LE ACCUSE CONTRO FELICE MARIA GENOVESE

di Enrico Di Giacomo - Un terremoto giudiziario scuote l’Ast, l’azienda siciliana trasporti, un carrozzone in mano alla politica. Fra appalti assegnati agli amici e assunzioni pilotate da alcune stanze della Regione. Questa mattina, è finito agli arresti domiciliari il direttore generale, Andrea Ugo Fiduccia. L’inchiesta del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, coordinata dal pool diretto dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, ha fatto scattare anche otto misure interdittive. Sono stati sospesi per un anno Gaetano Tafuri, fino all’inizio di febbraio era il presidente del consiglio di amministrazione dell’Ast; poi, il revisore contabile Felice Genovese, messinese, e il componente dell’Ufficio legale e affari generali Giuseppe Carollo. Per un anno non potranno invece contrarre con la pubblica amministrazione gli imprenditori Alessio Porzi (amministratore di fatto della Porzimark di Cannara, Perugia), Alberto Carrotta e Massimo Albanese (amministratore di fatto e referente della società Officine del turismo), Mario Salbitani e Giuseppe Telesca (referenti della società In.Hr. Agenzia per il lavoro, di Potenza).

L’indagine del nucleo “Pef” guidato dal colonnello Gianluca Angelini contesta adesso a vario titolo i reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso ideologico, frode in pubbliche forniture e truffa ai danno dello Stato. “L’inchiesta ha fatto emergere un collaudato modus operandi illecito posto in essere dai vertici della società per azioni partecipata dalla Regione, che veniva gestita come fosse un’azienda privata - spiega il generale Antonio Quintavalle Cecere, il comandante provinciale della Guardia di finanza - in dispregio delle norme di legge che devono orientare le procedure di un organismo pubblico”.

Irregolari sarebbero diverse procedure di appalto: quelle per l’acquisto di pneumatici e per l’approvvigionamento di autobus aziendali.

Nel corso delle indagini emergerebbero condotte corruttive nei confronti del direttore generale dell’azienda, il quale, secondo quanto ipotizzato, avrebbe conferito illecitamente l’incarico di revisore contabile al messinese Felice Genovese, il quale, in cambio, - secondo l'accusa - avrebbe omesso la rilevazione di irregolarità contabili in grado di inficiare l’attendibilità dei bilanci della società pubblica; in cambio di vantaggi, tra cui la promessa dell’assunzione di propri familiari, avrebbe commesso atti contrari ai doveri del proprio ufficio, tra cui la predisposizione di una procedura di gara per la fornitura di servizi per lo startup di una compagnia aerea, del valore di 2.150.000 euro, al fine di consentirne l’aggiudicazione a una società appositamente individuata grazie a requisiti «ritagliati su misura».

Nel corso delle indagini è emersa pure una truffa da 3,2 milioni di euro commessa dai referenti di una società che si occupava della bigliettazione elettronica: secondo l’accusa, non aveva i titoli per svolgere il servizio. Una frode in pubbliche forniture è contestata invece all’agenzia di lavoro interinale che ha gestito numerose assunzioni all’Ast: “Sarebbero state influenzate da logiche di natura politica piuttosto che dalle effettive necessità aziendali”, contesta la procura.

TUTTE LE ACCUSE CONTRO FELICE MARIA GENOVESE.

L'indagine si nutre prevalentemente di attività di intercettazioni telefonica e tra presenti, oltre che di alcune prove dichiarative. Gli esiti dell'attività hanno svelato una "gestione dell'Azienda superficiale e privatistica, del tutto irrispettosa delle norme di legge che avrebbero dovuto orientare il modus operandi di un organismo pubblico".

Il gip parla di "assoluto disprezzo delle regole in materia di scelta del contraente che l'Ast avrebbe dovuto seguire; regole violate, eluse, o solo apparentemente rispettate...".

Ma cosa si contesta nello specifico al revisore legale, il messinese Felice Maria Genovese?

Al centro dell'indagine che riguarda il 53enne commercialista messinese, già revisore dei conti dell'Azienda speciale Atm e presidente della società sportiva Waterpolo, c'è il bando di gara per l'affidamento del servizio di revisore contabile del bilancio AST e del bilancio consolidato di gruppo per gli anni 2019, 2020, 2021 (siamo a febbraio del 2020 e l'offerta della KPMG viene considerata dalla commissione di gara, presieduta da Giovanni Amico, la migliore, subito dopo viene scelta la RIA Grant Thornton Spa e infine l'offerta di Genovese). Gli indagati avrebbero annullato in autotutela il bando di gara per evitare che fosse aggiudicato alla KPMG spa, che aveva messo sul piatto "sei consulenti con esperienza in altre dieci aziende", offrendo "mille e duecento ore" a fronte delle 840 di Genovese, e che quindi avrebbe proceduto ad un serio esame della contabilità e dei bilanci di esercizio AST ("un pò rompono i coglioni").

L'affidamento del servizio ad un pool specializzato e qualificato, secondo il gip "sarebbe stato un boomerang per i dirigenti dell'AST, che sino a quel momento avevano potuto usufruire dei servizi di un 'amico' ("avere un amico è sempre bene", dice intercettato il presidente Fiduccia, "perchè non è che siamo perfettamente..."), e che in modo piuttosto superficiale (sempre secondo il pensiero di Fiduccia) avevano bandito una gara pubblica ipotizzando che nessun altro avrebbe partecipato ad essa, oltre a Genovese".

Le ragioni - secondo il gip - è di assai facile comprensione: "i dirigenti dell'AST, grazie all'occhio di riguardo garantito da Genovese, avrebbero potuto 'gestire meglio la situazione'". In altre parole, secondo il gip, "avrebbero potuto contare (come è avvenuto per l'approvazione del bilancio al 1 dicembre 2019) su un soggetto che non solo non avrebbe mosso mai alcun rilievo, ma che si sarebbe adoperato per coprire le irregolarità contabili che una gestione 'allegra' e disinvolta della contabilità e delle risorse finanziarie dell'art inevitabilmente portava con sé. Ed allora perchè affidarsi al controllo di soggetti terzi e indipendenti (FIDUCCIA: "ma cu minchia ni ci porta a nuatri, mannari a chisti..ca un li cunuscemu, namu trovati bona cu.."), potendo contare sulla fedele collaborazione del Genovese".

Secondo l'accusa l'approvazione del bilancio 2019 è stato possibile solo grazie al fatto che Genovese non abbia sollevato nessuna obiezione ("e chi dovrebbe farlo", "noi concordiamo tutto"), "nonostante - scrive il gip - numerosi profili di irregolarità". "Un bilancio raffazzonato, incoerente, lacunoso, approvato con un verbale di consiglio di amministrazione recante data falsa (il 24 luglio 2020) e che però i dirigenti dell'AST hanno potuto sventolare come simbolo della gestione oculata ed efficiente dell'Azienda".

QUALI I REATI?

I reati che avrebbe individuato l'accusa nei confronti di Genovese vanno dal concorso in falso ideologico in atto pubblico (per due verbali), al concorso in turbata libertà degli incanti, con riguardo all'annullamento della procedura di gara per l'affidamento del servizio di revisore contabile del bilancio AST per gli anni 2019-2021, "frutto di accordi fraudolenti". Genovese, "il revisore favorito", avrebbe svolto "un ruolo consultivo nella faticosa ricerca dell'escamotage".

"Le collusioni tra Fiduccia e Genovese hanno fatto si - scrive il gip - che la quantificazione del compenso complessivo... sia stata mantenuta sotto la soglia dei 40mila euro non già perchè somma corrispondente al valore della prestazione, bensì unicamente per consentire il ricorso alla procedura contrattuale dell'affidamento diretto". In sostanza, secondo l'accusa, la collusione tra Fiduccia e Genovese "avrebbe turbato 'a monte' il procedimento amministrativo di scelta del contraente, orientando la PA verso il solo strumento contrattuale che avrebbe permesso la scelta di Genovese, ossia il ricorso all'affidamento diretto, con evidente lesione dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento che devono orientare le scelte pubbliche".

Gravi indizi di colpevolezza, per la pubblica accusa, sussistono anche riguardo l'ipotesi di corruzione. I dirigenti dell'AST, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, non si aspettavano la presentazione di alcuna offerta da parte di soggetti diversi da Genovese...da qui l'escamotage di annullare la gara per una errata indicazione delle annualità e di affidare il servizio a Genovese.

Il presidente Fiduccia, nel corso di un incontro intercettato, informa Genovese della volontà da parte dell'AST di annullare la gara ed affidargli nuovamente il servizio, con una procedura contrattuale ancora da individuare. Genovese annuisce, "anche quando Fiduccia esplicita il patto correttivo, ossia la controprestazione richiesta; un comportamento da 'amico' da parte del nominando revisore contabile, una disponibilità a non vedere quelle irregolarità contabili e di bilancio obiettivamente esistenti ("a tia ti vonnu tutti, anche questo consiglio di amministrazione")".

Genovese, per il gip, manterrà un comportamento più che collaborativo; "non soltanto garantisce (e manterrà la promessa) che non avrebbe mosso obiezione al progetto di bilancio che Amico stava ancora predisponendo e che doveva essere approvato dal Cda in tempi brevi, ma si rende anche disponibile ad aiutare l'Amico, a lavorare anche di notte per far si che i tempi di consegna del progetto (che Genovese avrebbe dovuto controllare, non redigere) fossero rispettati".

"Vi è ben poco da dire - conclude il gip - sulla stipula del patto corruttivo, se non che a nulla rileva che lo scambio di prestazione sia stato evocato direttamente dal pubblico ufficiale; tra i due soggetti esisteva un rapporto paritario ed essi, hanno raggiunto l'accordo correttivo per motivi di reciproca convenienza...". Per il giudice delle indagini preliminari - che ha deciso la sospensione per un anno di Felice Maria Genovese - "si tratta di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio: l'annullamento della gara ed il successivo affidamento dell'incarico a Genovese sono delibere illegittime, che hanno permesso all'AST di avvalersi di un revisore compiacente, colluso con i vertici aziendali, disposto a svolgere solo formalmente le funzioni di controllore".

Genovese "non ha esitato a 'vendere' - conclude il gip - l'imparziale esercizio della professione in cambio di un incarico remunerato all'AST. Nei suoi confronti va applicata la misura interdittiva del divieto di svolgere la professione di revisore contabile per 12 mesi".

TUTTE LE MISURE CAUTELARI.

Questi i nove destinatari di misure cautelari nell’inchiesta per corruzione e truffa della guardia di finanza sull'Azienda siciliana trasporti (Ast).

Ai domiciliari è finito Andrea Ugo Enrico Fiduccia, 71 anni, nato a Marineo, direttore generale dell'Ast

Interdizione di pubblico ufficio per 12 mesi per

Gaetano Carmelo Maria Tafuri, catanese, 51 anni, ex presidente del Consiglio di amministrazione dell'Ast

Felice Maria Genovese, 53 anni, messinese, revisore contabile del bilancio Ast

Giuseppe Carollo, 62 anni, palermitano, componente ufficio legale e affari generali di Ast

Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi per

Alessio Porzi, 62 anni, nato a Perugia, amministratore di fatto della società Porzimark srls di Cannara (Pg)

Alberto Carrotta, 68 anni, nato ad Ascoli Piceno, amministratore di fatto della società Officine del turismo srl, poi ALC 14 srl di Palermo

Massimo Albanese, 46 anni, palermitano, referente della società Officine del turismo srl (poi ALC 14 srl) di Palermo

Mario Salbitani, 37 anni, nato a Melfi, referente della società IN.HR. Agenzia per il lavoro srl di Potenza

Giuseppe Telesca, 46 anni, nato a Potenza, referente della società IN.HR. Agenzia per il lavoro srl di Potenza

Nell'inchiesta altri sette indagati

Giovanni Amico, 52 anni, nato ad Agrigento

Teresa Salamone, 48 anni, palermitana

Giovanna Monteleone, nata a Bra, 48 anni

Beatrice Manno, palermitana, 44 anni

Teresa Maniscalco, 48 anni, palermitana

Orsola Porretto, palermitana, 57 anni

Salvatore Porretto, palermitano, 63 anni