26 Aprile 2022 Attualità

“Mamme di giorno”, il Ministero della Pubblica istruzione ferma l’iniziativa

C’è il no da parte del Ministero della Pubblica istruzione sull’iniziativa “Mamme di giorno”, il progetto lanciato dal Comune di Messina e dalla Messina Social City che prevedeva un servizio di accoglienza temporanea domiciliare rivolto a minori di età compresa tra i tre e i trentasei mesi, da realizzarsi mediante le due modalità “Mamme di Giorno” o “Nido Familiare”, dietro corresponsione di un voucher da 250 euro per ogni bambino, fino a un massimo di 1.250 euro mensili. Secondo il Ministero, bisogna necessariamente soddisfare i criteri previsti per tutte le scuole: formazione universitaria, lavoro collegiale e spazi idonei.

Già l’Apei (associazione nazionale pedagogisti ed educatori italiani) si era opposta al bando pubblicato dalla partecipata per individuare le figure che potessero espletare il servizio, spiegando che «educatori non ci si improvvisa». Prima delle dimissioni, anche l’ex Garante dell’Infanzia del Comune di Messina, Fabio Costantino, era intervenuto in VII Commissione consiliare, manifestando perplessità sull’avviso. Oggi, dopo la notizia del ministero, è intervenuto sui social per ribadirlo: «Sulla tutela dell’infanzia non si improvvisa. Ci si confronta, si ascolta, si collabora. Tutti abbiamo bisogno dell’esperienza e della competenza dell’altro. Tutti. Ogni intenzione, anche la più alta, a favore dei bambini deve avvenire nel rispetto della legge e delle direttive ministeriali. Questo mi ha sempre mosso come Garante e forse ha contributo al mio isolamento Istituzionale».

«Al fine di delineare le caratteristiche che delineano la qualità dell’offerta – si legge nella nota ministeriale – il ministero dell’Istruzione, con decreto del 22 novembre 20221, n.334, ha adottato le “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei” e, con decreto 24 febbraio 2022, n.43, gli “Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia”, in coerenza con le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, al fine di assicurare la necessaria continuità educativa. Tra gi elementi qualificanti dell’offerta educativa, entrambi i documenti ribadiscono la formazione universitaria specifica del personale (L.19 con i requisti di cui al D.M. 378/2018 o LM 85bis con corso di specializzazione), la formazione continua in servizio, l’intenzionalità educativa e la presenza di un progetto educativo (curricolo) in continuità orizzontale – con la famiglia e il territorio – e in verticale – con i percorsi di educazione precedenti e successivi -, l’accurata progettazione e gestione di spazi, tempi, materiali, proposte, modalità organizzative».