15 Giugno 2022 Politica e Sindacato

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL GRUPPO CARONTE&TOURIST

DI EDG - Con una interrogazione a risposta, presentata in commissione ieri, e indirizzata al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, i deputati Simona Suriano (prima firmataria), Chiara Ehm Yana e Doriana Sarli del gruppo Misto-Manifesta, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea vogliono accendere i riflettori sul gruppo Caronte&Tourist e in particolare "sull'operazione di fusione per incorporazione dell'azienda Stretto Service srl, mantenendo lo stesso Ccnl", che ad avviso degli interroganti ha provocato "in tal modo un meccanismo discriminatorio e di segmentazione eterogenea e impiegando tali lavoratori altrettanto qualificati con le stesse mansioni svolte da altri lavoratori assunti direttamente dalla Caronte & Tourist e inquadrati con Ccnl di Logistica o Marittimo".
Stando a quanto riportato dalla Filcams Cgil Messina, "in quel caso l'azienda sembrerebbe aver raggiunto - è scritto sempre nell'interrogazione - un accordo per un contratto integrativo firmato da due sindacati non confederali (UGL-MARE e ADMI) prevedendo che i lavoratori lavorassero per 176 ore mensili invece delle 173 ore previste dal contratto, con 3 ore che non risultano in busta paga. Il rappresentante del sindacato ADMI è il signor Salvatore Aquila, la cui famiglia, secondo alcune intercettazioni, risulterebbe in affari e parte di uno dei clan criminali che interessavano rapporti imprenditoriali con il gruppo di navigazione".
Nell'aprile 2022 la società ha inviato una comunicazione ai sindacati confederali per sospendere le negoziazioni in corso per la contrattazione di secondo livello nelle società del gruppo dopo che l'Antitrust aveva comminato una multa di 3,7 milioni di euro per avere abusato della propria posizione dominante sul mercato.
I tre deputati, ricordando che "il gruppo di navigazione Caronte Tourist s.p.a. detiene di fatto il controllo monopolistico del traghettamento nello Stretto di Messina beneficiando negli anni di ingenti finanziamenti e contributi pubblici; che il 21 gennaio 2021, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto per la società sei mesi di amministrazione giudiziaria in applicazione dell'articolo 34 del decreto legislativo n. 159 del 2011 per rimuovere ogni possibile ombra sulla società e ricostruire le sue relazioni imprenditoriali; che stando a quanto rilevato dagli inquirenti, la società era preda della cosca «Buda-Imerti» e gli affari della criminalità erano direttamente gestiti da un dipendente della Caronte, Domenico Passalacqua, condannato per il reato di cui all'articolo 416-bis del codice penale. L'ordinanza della Dia rivela come ci fosse un rapporto diretto tra il dipendente in biglietteria e l'ex presidente Repaci e come molti contratti di servizi sulle navi fossero, stipulati con lo stesso Passalacqua in società con esponenti della mafia e della 'ndrangheta; che a maggio 2022 la Guardia di finanza avrebbe accertato un'evasione fiscale relativa al triennio 2016/2018 scaturita dall'indebita fruizione di agevolazioni fiscali per la società Cartour, controllata dal gruppo Caronte & Tourist; che la Stretto Service S.r.l.,  - infine - partecipata al 100 per cento dal gruppo di navigazione e specializzata nell'attività di call center e vendita di biglietti, abbonamenti e pulizia di spazi verdi, di fatto applicava ai propri 84 dipendenti il Ccnl Servizi di pulizia e manutenzione con un part-time ciclico verticale per svolgere mansioni che non sarebbero sempre coerenti con quanto previsto dal contratto, chiedono nell'interrogazione parlamentare "se il Governo sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative di competenza intenda adottare per tutelare i diritti di tutti i lavoratori della compagnia di navigazione; se si stia effettuando, per quanto di competenza, un monitoraggio di quanto sta accadendo in questi anni, soprattutto dopo le inchieste, nelle relazioni tra azienda e sindacati; quali iniziative di competenza si stiano mettendo in campo per garantire ai lavoratori che non vi siano ulteriori abusi dei loro diritti e che non gravi su di loro quella che l'interrogante giudica la pessima gestione amministrativa".