18 Agosto 2022 Giudiziaria

Prorogata l’amministrazione giudiziaria della “Caronte & Tourist Spa”

E’ stata prorogata di altri sei mesi l’amministrazione giudiziaria nei confronti della societa’ “Caronte&Tourist Spa”, che gestisce il servizio di traghettamento sullo Stretto di Messina.

Lo ha deciso la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dei sostituti procuratori della Dda Stefano Musolino e Walter Ignazitto. L’amministrazione giudiziaria e’ stata disposta nel gennaio 2021 e questa e’ la terza proroga perche’ “sulla scorta della relazione delle amministratrici giudiziaria, – e’ scritto nel provvedimento dei giudici – si evince la necessita’ di completare il programma di sostegno alla societa’ amministrata, al fine di rimuovere le situazione di fatto e di diritto che, costituendo pericolo di infiltrazione criminale e di assoggettamento alle cosche di ‘ndrangheta operanti nel territorio calabrese, hanno determinato la misura”.

Per la prima volta il presidente del Tribunale Natina Prattico’ ha stabilito non solo l’amministrazione giudiziaria della societa’ di navigazione ma anche “l’esonero della governance aziendale dalla gestione dei rapporti con fornitori di beni e servizi”. Il gruppo Franza, proprietario della Caronte, infatti e’ esonerato per i prossimi sei mesi dal gestire pure i “rapporti di cessione a terzi di beni e servizi aziendali”. Di tutto si dovranno occupare gli amministratori giudiziari che assumeranno il controllo dei vari settori dell’azienda.

Nell’ultimo anno e mezzo, “sono stati introdotti nell’ambito di un’organizzazione complessa, quale quella della Caronte&Tourist Spa, – si legge nel provvedimento – una serie variegata di sistemi di prevenzione, controllo e monitoraggio di situazioni a rischio infiltrazione mafiosa di cui la stessa societa’ (rectius l’intero gruppo societario) precedentemente, pur operando in un territorio ad alta densita’ mafiosa, era incredibilmente priva. Detti strumenti sono stati via via implementati ed essi sono ancora in corso di affinamento e perfezionamento, sicche’ l’apprezzabile sforzo dell’amministrazione giudiziaria e’ quello di realizzare l’obiettivo che non si traducano in mere iniziative sulla carta, ma si confermino quali mezzi di efficace prevenzione del rischio di permeabilita’ della societa’ amministrata da parte di apparati criminali territoriali e non, che, di certo, indirizzano i loro appetiti nei confronti di una societa’, quale la Caronte&Tourist spa, che, nel settore dei trasporti nello Stretto di Messina, ha una posizione dominante, con conseguenti ingentissimi ricavi”. “L’opera di bonifica non puo’ dirsi ancora conclusa”. Hanno scritto cosi’ i giudici secondo cui, in alcune situazioni, “si continua a registrare un atteggiamento di riluttanza ed insofferenza ai controlli dell’amministrazione da parte della governance aziendale”.

Per la prima volta il presidente del Tribunale Natina Pratticò ha stabilito non solo l’amministrazione giudiziaria della società di navigazione ma anche «l'esonero della governance aziendale dalla gestione dei rapporti con fornitori di beni e servizi». Il gruppo Franza, proprietario della Caronte, infatti è esonerato per i prossimi sei mesi dal gestire pure i «rapporti di cessione a terzi di beni e servizi aziendali». Di tutto si dovranno occupare gli amministratori giudiziari che assumeranno il controllo dei vari settori dell’azienda.

L’interrogazione parlamentare.

Con una interrogazione a risposta, presentata in commissione il 14 giugno scorso, e indirizzata al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, i deputati Simona Suriano (prima firmataria), Chiara Ehm Yana e Doriana Sarli del gruppo Misto-Manifesta, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea hanno voluto accendere i riflettori sul gruppo Caronte&Tourist e in particolare "sull'operazione di fusione per incorporazione dell'azienda Stretto Service srl, mantenendo lo stesso Ccnl", che ad avviso degli interroganti ha provocato "in tal modo un meccanismo discriminatorio e di segmentazione eterogenea e impiegando tali lavoratori altrettanto qualificati con le stesse mansioni svolte da altri lavoratori assunti direttamente dalla Caronte & Tourist e inquadrati con Ccnl di Logistica o Marittimo". Stando a quanto riportato dalla Filcams Cgil Messina, "in quel caso l'azienda sembrerebbe aver raggiunto - è scritto sempre nell'interrogazione - un accordo per un contratto integrativo firmato da due sindacati non confederali (UGL-MARE e ADMI) prevedendo che i lavoratori lavorassero per 176 ore mensili invece delle 173 ore previste dal contratto, con 3 ore che non risultano in busta paga. Il rappresentante del sindacato ADMI è il signor Salvatore Aquila, la cui famiglia, secondo alcune intercettazioni, risulterebbe in affari e parte di uno dei clan criminali che interessavano rapporti imprenditoriali con il gruppo di navigazione". Nell'aprile 2022 la società ha inviato una comunicazione ai sindacati confederali per sospendere le negoziazioni in corso per la contrattazione di secondo livello nelle società del gruppo dopo che l'Antitrust aveva comminato una multa di 3,7 milioni di euro per avere abusato della propria posizione dominante sul mercato. I tre deputati, ricordando che "il gruppo di navigazione Caronte Tourist s.p.a. detiene di fatto il controllo monopolistico del traghettamento nello Stretto di Messina beneficiando negli anni di ingenti finanziamenti e contributi pubblici; che il 21 gennaio 2021, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto per la società sei mesi di amministrazione giudiziaria in applicazione dell'articolo 34 del decreto legislativo n. 159 del 2011 per rimuovere ogni possibile ombra sulla società e ricostruire le sue relazioni imprenditoriali; che stando a quanto rilevato dagli inquirenti, la società era preda della cosca «Buda-Imerti» e gli affari della criminalità erano direttamente gestiti da un dipendente della Caronte, Domenico Passalacqua, condannato per il reato di cui all'articolo 416-bis del codice penale. L'ordinanza della Dia rivela come ci fosse un rapporto diretto tra il dipendente in biglietteria e l'ex presidente Repaci e come molti contratti di servizi sulle navi fossero, stipulati con lo stesso Passalacqua in società con esponenti della mafia e della 'ndrangheta; che a maggio 2022 la Guardia di finanza avrebbe accertato un'evasione fiscale relativa al triennio 2016/2018 scaturita dall'indebita fruizione di agevolazioni fiscali per la società Cartour, controllata dal gruppo Caronte & Tourist; che la Stretto Service S.r.l.,  - infine - partecipata al 100 per cento dal gruppo di navigazione e specializzata nell'attività di call center e vendita di biglietti, abbonamenti e pulizia di spazi verdi, di fatto applicava ai propri 84 dipendenti il Ccnl Servizi di pulizia e manutenzione con un part-time ciclico verticale per svolgere mansioni che non sarebbero sempre coerenti con quanto previsto dal contratto, chiedono nell'interrogazione parlamentare "se il Governo sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative di competenza intenda adottare per tutelare i diritti di tutti i lavoratori della compagnia di navigazione; se si stia effettuando, per quanto di competenza, un monitoraggio di quanto sta accadendo in questi anni, soprattutto dopo le inchieste, nelle relazioni tra azienda e sindacati; quali iniziative di competenza si stiano mettendo in campo per garantire ai lavoratori che non vi siano ulteriori abusi dei loro diritti e che non gravi su di loro quella che l'interrogante giudica la pessima gestione amministrativa".