10 Ottobre 2022 Giudiziaria

Morte Bergamini, la deposizione dei Ris di Messina: «Impossibile si sia tuffato, il corpo era già su strada»

Si torna in Corte d’Assise a Cosenza. Riprende il processo istruito per far luce sulla morte di Denis Bergamini, ex calciatore del Cosenza morto nel novembre del 1989. Unica imputata, nel procedimento, l’ex fidanzata Isabella Internò (difesa dagli avvocati Cribari e Pugliese).

La ricostruzione del perito

Il primo testimone a sottoporsi all’esame e controesame del pm Primicerio, dell’avvocato di parte civile Fabio Anselmo e dei legali dell’imputata è un perito incaricato dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, all’epoca dei fatti guidata da Eugenio Facciolla, di esaminare il cronotachigrafo del camion guidato da Pisano e che ha investito il corpo di Bergamini. L’incarico assunto da Francesco Miglino, tecnico esperto di infortunistica stradale, è datato 2018. Nel corso della sua lunga deposizione, il teste ha spiegato i vari passaggi legati al funzionamento del cronotachigrafo. Miglino ha parlato di una brusca frenata effettuata dal camion, passato da 22 km orari a zero, prima di arrestare il camion. «Procedeva già lentamente» e secondo i suoi riscontri, «lo spazio di frenata del camion è circoscritto in una forbice compresa tra 3 e 6 metri», mentre il perito incaricato all’epoca dei fatti aveva parlato di una forbice di 15-18 metri.

Il riscontro dei Ris

Tocca ai Colonnelli Carlo Romano, Vincenzo Lotti, Aldo Mattei del Ris dei Carabinieri fornire dettagli sulle analisi condotte. Il loro incarico risale al mese di ottobre del 2011, ed è sempre la Procura di Castrovillari a chiedere un riscontro in merito ad un fascicolo aperto sui reperti di Denis Bergamini: scarpe, orologio, portafogli. I militari del Ris hanno analizzato le foto dell’epoca per migliorarne la risoluzione ed avere maggiori dettagli. Migliorando alcuni scatti, è stato possibile rintracciare tracce di sangue sul predellino del camion di Pisano (tracce non necessariamente legate all’incidente). Aspetto importante sottolineato dai Ris è quello relativo all’assenza «nella parte anteriore del camion di segni di impatto». Nel ricostruire la dinamica dell’incidente, i Ris ipotizzano la presenza del corpo di Denis disteso su strada prima dell’arrivo del camion. «Non c’è alcun segno di impatto sulla cabina del camion». La tesi finale annuncia la presenza di un «corpo disteso sopra l’asfalto, con posizione sotto il guardrail, colpito da ruota anteriore destra bloccata. Il corpo è stato trascinato per 5-8 metri». Il corpo di Denis sarebbe stato parzialmente sormontato sulla parte destra, il camion poi avrebbe fatto marcia indietro spostando parzialmente la sagoma del calciatore, passato da posizione supina a prona». In merito all’ipotesi di un ipoteticotuffo del giocatore di Argenta, i Ris si mostrano decisamente poco possibilisti. «L’ipotesi è minore dell’1%».