14 Ottobre 2022 Giudiziaria

LE MISURE CAUTELARI PER IL TRAFFICO ILLECITO DEI RIFIUTI, TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI

I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, con il supporto del Reparto Operativo Aereonavale di Palermo, nell’ambito di indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Messina, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Messina, nei confronti di 25 soggetti.

In particolare, il G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 10 persone, facenti parte, a vario titolo, di un’associazione a delinquere dedita, in maniera sistematica ed organizzata, al traffico ed alla gestione abusiva (raccolta, trasporto, sversamento ed occultamento) di ingenti quantitativi di rifiuti speciali.

Il gip ha anche disposto, oltre al sequestro preventivo di mezzi e complessi aziendali per un valore di stima pari ad oltre 2 mln di euro, l’esecuzione di 15 misure interdittive del divieto temporaneo ad esercitare attività imprenditoriale, ovvero di ricoprire uffici direttivi, nei confronti di altrettanti noti titolari di ditte e rappresentanti di società operanti nel settore dell’edilizia, clienti dell’organizzazione criminale oggi repressa e che si sono avvalsi della medesima per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali.

La genesi dell’attività d’indagine è da rinvenirsi nel quotidiano impegno istituzionale del comparto aeronavale della Guardia di Finanza di Messina nel delicato settore del contrasto agli illeciti ambientali, risultando molteplici gli interventi in ordine all’individuazione di discariche abusive, sversamenti illeciti o usi impropri del demanio marittimo. Nel quadro di tali attività, quindi, la Stazione Navale della Guardia di Finanza di Messina individuava e segnalava alla competente Autorità Giudiziaria di Messina l’esistenza di una discarica abusiva in località Gravitelli della Città dello Stretto.

Questo l'elenco dei nomi di tutti i 40 indagati:

Giovanni Alberti, 13-10-1971

Salvatore Giuseppe Alberti, 23-04-1965

Salvatore Amato, 18-02-1977

Amedeo Branca, 23-04-1959

Letterio Caronella, 18-03-1947

Giuseppe Cucinotta, 26-06-1961

Rosario De Domenico, 09-12-1952

Domenico De Luca, 21-01-1966

Cosma Fiumara, 24-06-1950

Francesco Fiumara, 11-01-1981

Antonio Frasson, 16-11-1961

Felice Giunta, 28-03-1974

Gaetano Giunta, 03-03-1960

Roberto Giunta, 31-10-1986

Giuseppe Iudicone, 11-07-1974

Mario Lombardo, 04-01-1955

Giuseppe Lupò, 13-01-1949

Antonio Maita, 10-04-1962

Andrea Mancuso, 12-09-2000

Daniele Mancuso, 06-01-1966

Giuseppe Mancuso, 22-02-1987

Fabio Mangano, 17-03-1978

Giuseppe Mangano, 27-07-1971

Antonino Mangraviti, 25-03-1940

Giacomo (detto Claudio) Mangraviti, 24-12-1964

Massimo Mangraviti, 28-06-1969

Sarah Mangraviti, 24-09-1971

Antonino Marino, 07-11-1959

Letterio Mondo, 04-06-1962

Santino Fortunato Pagano, 23-04-1936

Luigi Polimeni, 14-05-1974

Giuseppe Puliafito, 14-01-1985

Antonino Romeo, 11-11-1956

Rosaria Anna Siracusano, 03-04-1960

Antonino Triscari, 21-07-1965

Barbara Urso, 15-10-1981

Filippo Vinciullo, 12-11-1979

Vincenzo Vinciullo, 01-01-1941

SOFIA.IT Soc. Coop. Sociale onlus - Gravitelli

CO.M.MAM srl - Larderia

I nomi dei 10 indagati agli arresti domiciliari:

Ecco i nomi delle persone finite agli arresti domiciliari: Daniele Mancuso, 56 anni (braccialetto elettronico e divieto di contatti con persone diverse dai familiari); Giuseppe Mancuso, 35 anni (divieto di contatto con persone non conviventi); Antonio Maita, 60 anni; Andrea Mancuso, 22 anni; Fabio Mangano, 43 anni; Giuseppe Mangano, 51 anni; Antonino Marino, 63 anni; Letterio Mondo, 60 anni; Giuseppe Puliafito, 37 anni; Antonino Romeo, 65 anni.

I destinatari dell’interdizione ad esercitare attività imprenditoriale.

Divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei settori rifiuti, trasporti ed edilizia per: Alberti Giovanni, Messina 13-10-1971
Caronella Letterio, Messina 9-12-1952
De Domenico Rosario, Messina 9-12-1952
Fiumara Francesco, Messina 11-1-1981
Frasson Antonio, Fiumedinisi 16-11-1961
Giunta Felice, Messina 28-3-1974
Giunta Roberto, Messina 31-10-1986
Lupò Giuseppe, Messina 13-01-1949
Mangraviti Giacomo, Messina 24-12-1964
Mangraviti Sarah, Messina 24-09-1971
Pagano Santino Fortunato, S. Lucia del Mela 23-4-1936
Triscari Antonino, Capo d'Orlando 21-7-1965
Urso Barbara, Messina 15-10-1981
Vinciullo Vincenzo, Messina 1-4-1941

Al centro degli accertamenti del Comando Provinciale, con il supporto del Reparto Operativo Aereonavale di Palermo e col coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, c'è la cooperativa sociale onlus ‘Sofia.it’ dei Mancuso di Gravitelli, il padre Daniele e i figli Giuseppe e Andrea, gestori della discarica di Portalegni, nel rione del centro cittadino.

Scattati, pertanto, ulteriori approfondimenti, in sinergia con la componente specialistica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, veniva rivelato come i titolari delle società coinvolte nell’illecito sversamento risultassero già noti alle cronache giudiziarie, quali soggetti contigui a blasonati clan di matrice mafiosa attivi nella zona sud della città: per un verso, in ordine a rapporti parentali con collaboratori di giustizia e, soprattutto, per altro verso, perché oggetto di dichiarazioni del noto collaboratore di giustizia milazzese Biagio GRASSO, colletto bianco tratto in arresto dalla Distrettuale Antimafia di Messina nel 2018, il quale indicava l’odierno capo e promotore del sodalizio indagato come personaggio di riferimento del clan ROMEO-SANTAPAOLA, per l’esecuzione dei lavori di movimento terra in provincia di Messina.

Di qui, quindi, l’avvio di ben più penetranti investigazioni condotte dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, con l’ausilio di militari della Stazione Navale di Messina e della Sezione Operativa Navale di Milazzo, focalizzatesi, in particolare, proprio sul riscontro degli ipotizzati reati fine ambientali: una serie indeterminata di gravissimi reati di inquinamento che hanno causato l’irrimediabile compromissione di una vasta area di terreno, sita a Messina in Contrada San Corrado - località Gravitelli, peraltro sottoposta ai vincoli previsti per i siti di interesse comunitario e le zone di protezione speciale.

In particolare, nel corso delle complesse investigazioni svolte, consistite in riprese video, intercettazioni telefoniche e ambientali, articolate ricostruzioni documentali, integrate da accertamenti bancari, nonché da attività tipiche di polizia giudiziaria, è emerso come, nonostante nei confronti degli indagati fossero già intervenute precedenti iniziative dell’Autorità Giudiziaria, gli stessi continuassero ad utilizzare, abusivamente ed indisturbati, un’area adibita a discarica abusiva, aggravando ulteriormente la portata delle condotte contestate, anche attraverso continui sconfinamenti in altre proprietà limitrofe.

Più nel dettaglio, analizzando le immagini satellitari della zona, riferibili agli anni 2011 – 2019, si acquisiva prova inequivoca come lo spazio in questione risultasse significativamente alterato e progressivamente occupato da rifiuti di diverso genere, giunti ad occupare un’area di oltre 38.000 metri quadrati.

Gli accertamenti successivi, quindi, non solo acclaravano la mancanza di qualsiasi autorizzazione a ricevere rifiuti per l’area, peraltro occupata senza alcun titolo, ma anche la parallela assenza, da parte della società attenzionata, proprietaria dei mezzi utilizzati per le illecite attività di smaltimento, di qualsiasi comunicazione alla competente ARPA in ordine all’utilizzo di terre e rocce da scavo.

Sul punto, nel corso delle indagini, si acquisiva un corposo materiale indiziario, connotato da profili di gravità, relativo:
- al puntuale monitoraggio degli scarichi abusivi, eseguiti principalmente mediante l’utilizzo di mezzi intestati ad altra società cooperativa, sempre riconducibile ai componenti dell’organizzazione;
- all’organizzazione, sistematica, con la collaborazione di altro soggetto indagato, rappresentante legale di una società avente in gestione una discarica autorizzata a Messina, dell’illecito sversamento di materiale derivante da attività di sbancamento terra, avviata presso diversi cantieri edili cittadini;
- alla ricostruzione, nel periodo d’indagine, dell’indebito sversamento di una ingente quantità di rifiuti speciali, composti da scarti di lavori di ristrutturazione edile, chiamato in gergo “sterro”, mattonelle, laterizi, plastiche di qualsiasi genere, contenitori, buste e teli, polistirolo, cartone, cartongesso, tubi, pietrisco vario, scarifica, ruote di autovetture, pedane di legno, parti di mobili ecc..., per un totale di circa 2.978 mc, pari a 5.333.400 kg, per un corrispondente guadagno illecito, limitatamente a quanto oggetto di puntuale ricostruzione, pari a circa 220.000 euro.

Gli accertamenti svolti, parimenti, hanno poi consentito di individuare, altresì, anche l’oggetto dei vari lavori commissionati agli associati da una nutrita cerchia di noti imprenditori edili messinesi - da qualificarsi come consolidati “clienti” - che, al fine di ridurre le spese di trasporto e smaltimento dei rifiuti da demolizione ed incrementare i propri profitti, sono risultati essersi rivolti, con carattere di sistematicità, al gruppo criminale indagato, in totale spregio delle regole e della salvaguardia ambientale.

In tal senso, plurimi i riscontri circa l’uso consapevole e la sistematica inosservanza degli obblighi di redigere i cosiddetti Formulari di Identificazione dei Rifiuti, documenti necessari ai trasporti di materiale di risulta da attività edile, in relazione ai lavori affidati.

In ultima analisi, la gravità della condotta criminale accertata dalle Fiamme Gialle si rinviene proprio nel deterioramento significativo e misurabile di una estesa porzione del suolo, direttamente cagionato dai membri dell’associazione oggi tratti in arresto, aggravato dalla vicinanza della discarica abusiva scoperta al villaggio abitato Gravitelli, situato nella parte alta del torrente - oggi coperto - Portalegni, sulle colline ad ovest di Messina, a soli 2 km. dal centro cittadino.