19 Ottobre 2022 Cronaca di Messina e Provincia

Mafia, arrestato a Milano Niko Pandetta. Il cantante nipote del boss cantava: «Maresciallo non ci prendi»

Parente di Turi Cappello, è stato preso in una casa a Quarto Oggiaro. Ha un ordine di carcerazione per spaccio ed evasione e si era sottratto alla cattura

Nella sua hit «Pistole nella Fendi», inno della malavita social, canta «maresciallo non ci prendi», ma ora Niko Pandetta, nipote del boss catanese Turi Cappello, è stato arrestato dalla polizia di Milano. Ha un ordine di carcerazione per spaccio ed evasione e si era sottratto alla cattura nei giorni scorsi. Il cantante è stato rintracciato in una casa di Quarto Oggiaro nella mattinata di mercoledì 19 ottobre.

Pandetta ha fatto molto discutere in questi anni per le sue canzoni in cui esalta i valori della mafia e della criminalità, tanto che i suoi concerti sono stati vietati in molte città.

L’ultima apparizione a Milano in Curva Sud durante l’ultimo Derby: era tra i tifosi del milan ad intonare i cori al microfono. Nei giorni scorsi, dopo la condanna definitiva in Cassazione a 4 anni di carcere, Pandetta aveva pubblicato un video su TikTok nel quale si diceva pronto ad affrontare il carcere e che non avrebbe mai smesso di fare musica anche dietro le sbarre. Poi il dietrofront e la fuga a mille chilometri dalla Sicilia sfruttando le sue conoscenze (criminali) milanesi.
Niko Pandetta, all’anagrafe Vincezo Pandetta, ha 31 anni ed un passato (e un presente) turbolento. Gli inizi della carriera sono in stile neomelodico poi il passaggio al mondo della trap. Ai suoi esordi dedica una canzone allo zio Salvatore «Turi» Cappello, boss catanese di Cosa nostra in cella al 41 bis dal 1993. La sua hit più famosa è però più recente e si intitola «Pistole nella Fendi», nel testo continui rimandi al traffico di droga e all’odio verso la polizia. Una canzone che è diventata in breve tempo un tormentone sui social dove Pandetta ha oltre 709 mila follower su Instagram e 400 mila su TikTok.