27 Ottobre 2022 Giudiziaria

I NOMI – REGGIO CALABRIA: ‘NDRANGHETA, TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI. ESEGUITE 24 MISURE CAUTELARI (DUE ARRESTI A MESSINA). DAL BRASILE ALL’ALBANIA, SVELATA LA RETE DEI NARCOS CALABRESI

Duecento militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello S.C.I.C.O., sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo - con il supporto di altri Reparti del Corpo, nelle province di Reggio Calabria, Catania, Messina, Vibo Valentia, Salerno, Milano e Pavia - provvedimenti restrittivi della libertà personale, emessi dalla Sezione G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di nr. 24 soggetti (nr. 15 in carcere e nr. 9 ai domiciliari) coinvolti in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Manette anche per due messinesi: si tratta di Vittorio Tamburella (foto) e Angelo Arrigo (in foto, già arrestato nell'operazione Market Place del 2021 in cui la procura gli contestava di essere al vertice di un’associazione a delinquere dedita allo spaccio di stupefacenti nel quartiere di “Giostra”, vittima di un agguato nel 2016),  entrambi classe '88 e già con precedenti simili, che avevano rapporti con le famiglie mafiose calabresi.

L’attività in rassegna costituisce lo sviluppo di una precedente operazione - denominata “Magma” - eseguita sempre dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dallo S.C.I.C.O., diretta dalla Procura reggina - che avrebbe consentito di destrutturare un noto casato di ‘ndrangheta attivo nella provincia reggina - conclusa nel novembre 2019 con l’esecuzione di nr. 45 misure cautelari personali.

Si tratta di personaggi legati a vario titolo al clan Bellocco di Rosarno (RC), operante in tutta la piana di Gioia Tauro.

Tutti i nomi: in carcere 15

AGOSTINO Francesco, nato a Cinquefrondi (RC) il 19.02.1985;
ARRIGO Angelo, nato a Messina il 10.07.1988.
BELLOCCO Umberto, nato a Rosarno (RC) il 05.03.1972.
BEVILACQUA Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 17.07.1975.
CARACCIOLO Antonio, nato a Reggio Calabria il 24.03.1985.
CORAPI Giuseppe, nato a Milano il 21.09.1975.
COSTANTINO Antonino Consolato, nato a Reggio Calabria il 27.06.1983.
COTRONEO Giuseppe, nato a Taurianova (RC) il 27.01.1973.
DE CASTRO CALDAS Claudio Alexandre, nato in Brasile (EE) il 05.01.1973.
IDONE Alessandro, nato a Reggio Calabria il 14.03.1981.
PEZZO Carlo, nato a Vibo Valentia il 02.07.1981.
SHKURTI Ersido, nato in Albania (EE) il 27.07.1993.
TAMBURELLA Vittorio, nato a Messina il 27.12.1988.
GRECO Giovanni, nato a Salerno il 12.04.1984.
GRECO Massimo, nato a Giarre (CT) il 08.08.1985.

Arresti domiciliare: 9

CARBONE Diego, nato a Reggio Calabria il 31.10.1997.
CARBONE Matteo, nato a Reggio Calabria il 31.10 .1997.
DE STEFANO Maurizio, nato a Catania il 11.01.1976.
DI GIACCO Francesco, nato a Gioia Tauro (RC) il 18.06.1976.
MACRÌ Raffaele, nato a Cinquefrondi (RC) il 09.08.1984.
MACRÌ Salvatore, nato a Polistena (RC) il 16.11.1988.
MONREALE Luigi, nato a Catania il 23.03.1979.
PRIVITERA Francesco, nato a Catania il 07.01.1997.
RASO Gioacchino Cosimo, nato a Rosarno (RC) il 18.06.1961.

Nel dettaglio - allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità - l’operazione odierna avrebbe confermato la forza e la capillarità, sia su scala nazionale che internazionale, dei narcos calabresi, che continuano a porsi quali interlocutori privilegiati con le più qualificate organizzazioni mondiali, garantendo una sempre maggiore affidabilità.

La disponibilità di ingenti capitali di provenienza illecita e la spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico hanno permesso all’organizzazione investigata, che sarebbe stata promossa e diretta da un membro di vertice del citato casato reggino, di consolidare un ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale servendosi, tra l’altro, di preferenziali e collaudati canali di approvvigionamento esteri.

Il gruppo criminale, che per comunicare faceva uso di telefoni cellulari criptati, ovvero di cabine telefoniche pubbliche, si interfacciava con differenti organizzazioni aventi le proprie basi operative in Albania ed in Brasile.

In tale contesto, sarebbe stato scoperto che l’organizzazione era in grado di far giungere dal Brasile ingenti partite di cocaina, stoccate in Svizzera, per poi essere trasportate in Lombardia ed essere cedute ad individuati acquirenti, tra i quali figura un soggetto albanese di particolare rilievo criminale.

A seguito di problematiche legate al pagamento del narcotico, attesi i solidi rapporti in essere, un membro dell’organizzazione brasiliana fornitrice si sarebbe finanche recato in Calabria per incontrare il capo del sodalizio criminale, per addivenire ad una soluzione.

Prima dell’incontro - monitorato dagli investigatori - al fine di far comprendere in maniera chiara l’importanza del soggetto che si apprestava ad incontrare, un indagato palesava al referente brasiliano lo spessore criminale del proprio dominus, ostentando, al fine di fugare ogni dubbio, il contenuto di articoli stampa da cui spiccava la caratura della compagine criminale di appartenenza.

L’inchiesta, ancora, avrebbe consentito di scoprire come la consorteria criminale producesse, in proprio, ingenti quantitativi di cannabis indica curandone i successivi processi di lavorazione (asciugatura, essicazione, pesatura e confezionamento).

Invero, nel corso dell’attività è emerso come gli indagati, al fine di diversificare ed intensificare la fiorente attività illecita, hanno realizzato una coltivazione di marijuana all’interno di una zona rurale del Comune di Candidoni (RC) nella quale sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro nr. 1227 piante di cannabis, nonché 74 Kg della medesima sostanza stupefacente, consentendo l’arresto di due dei responsabili, colti nella flagranza di reato.

La compagine criminale gestiva, inoltre, una consolidata attività di smistamento dello stupefacente attraverso l’impiego di appositi corrieri, sempre pronti a rifornire molteplici “piazze di spaccio”, fungendo da spola tra il territorio calabrese e quello siciliano. In un’occasione, infatti, veniva arrestato, in flagranza di reato, un affiliato in procinto di imbarcarsi per la Sicilia.

L'attività di servizio in rassegna testimonia la costante ed efficace azione posta in essere dalla Guardia di Finanza e dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia nel contrasto dei fenomeni connotati da forte pericolosità sociale, tra cui i traffici illeciti di sostanze stupefacenti