29 Novembre 2022 Giudiziaria

L’ASSOLUZIONE DI D’AMICO E BISOGNANO, L’AVV. REPICI: ADESSO ACCERTARE RESPONSABILITA’ ISTITUZIONALI PER FALSE DICHIARAZIONI MARCHETTA

I collaboratori di giustizia Carmelo D'Amico e Carmelo Bisognano, assolti ieri dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria, erano stati chiamati in causa dalle dichiarazioni accusatorie dell'imprenditore Maurizio Sebastiano Marchetta, che era parte civile nel procedimento.

L'avvocato del pentito Bisognano, Fabio Repici, ha commentato così l'assoluzione: "Questa sentenza spazza via definitivamente il sipario di cartapesta messo in piedi con le false dichiarazioni di Maurizio Marchetta. Ora rimane da accertare le responsabilità anche istituzionali che hanno consentito lo sviamento della giustizia in sintonia con i desideri dell'alta mafia barcellonese".

LA SENTENZA.

La Prima Sezione Penale della Corte d'Appello di Reggio Calabria (presidente Filippo Leonardo, a latere Adriana Trapani e Antonio Laganà) ha assolto i collaboratori Carmelo D'Amico e Carmelo Bisognano con la formula "perchè il fatto non sussiste" alla fine di una tranche del processo d'appello 'Sistema' sulle "mazzette" del 3% da dare alla mafia, raccontato a suo tempo dall'ex vice presidente del consiglio comunale di Barcellona in quota An, l'imprenditore Maurizio Sebastiano Marchetta. Il pg Antonio Giuttari aveva chiesto la condanna a otto anni e quattro mesi per D'Amico e a sette anni e sei mesi per Bisognano.