16 Dicembre 2022 Politica e Sindacato

Autista in pensione “forzata”, Tribunale condanna Atm al reintegro

Il Tribunale di Messina sezione lavoro ha condannato Atm Spa alla reintegrazione nel posto di lavoro di un operatore di esercizio dopo che lo stesso ha presentato ricorso al datore di lavoro dopo che lo aveva posto in quiescenza forzata, pratica in questi ultimi anni sarebbe stata portata avanti da Atm Spa a danno di numerosi dipendenti giudicati esodabili dal management aziendale.

“Sentenza fa seguito a procedura illegittima”

I sindacati Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa, Ugl e Orsa hanno ritenuto da sempre illegittima tale procedura che vedeva i lavoratori esodati forzatamente da Atm Spa con condizioni economiche penalizzanti, tanto da chiederne la revoca in svariati incontri e fino a portare la problematica tra le motivazioni delle recenti proteste. “Mentre il presidente dell’Atm, Giuseppe Campagna – sostengono i sindacati – in tutte le sedi e a mezzo stampa difendeva gli atti adottati in via unilaterale da Atm Spa, la sentenza ha confermato le posizioni sindacali e palesato nuovamente una gestione autoritaria e arrogante che soccombe sistematicamente quando si ricorre alla giustizia ordinaria per tutelare i diritti dei lavoratori. Il Tribunale ha inoltre condannato Atm Spa al pagamento di un’indennità risarcitoria pari a cinque mensilità – viene specificato in una nota sindacale congiunta – di fatto indennizzando il dipendente illegittimamente esodato fin dal giorno del licenziamento nonché al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali maggiorati degli interessi nella misura legale e al pagamento delle spese processuali.

La soddisfazione dei sindacati

Nell’ esprimere piena soddisfazione dell’esito della sentenza che da ragione al lavoratore e alle rivendicazioni di questi sindacati – concludono Filt Cgil Uiltrasporti, Faisa, Ugl e Orsa – ci corre l’obbligo di evidenziare come la procedura, nonostante i continui richiami sindacali supportati da precedenti sentenze analoghe, ha finito per creare un possibile danno erariale all’azienda pubblica aprendo la strada ad altri analoghi ricorsi, di cui l’attuale management di Atm dovrebbe dar conto al Socio unico e ai contribuenti messinesi , uno dei motivi che ha spinto il sindacato in sciopero a chiedere il commissariamento di Atm Spa”.