19 Gennaio 2023 Giudiziaria

Latitanza Messina Denaro, Ardita: ”Possibile con forti coperture anche istituzionali”

"Il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, che in questa vicenda è stato impeccabile, lo ha definito 'l’ultimo degli stragisti', non 'il re o il capo di tutta Cosa Nostra', etichetta utile solo a chi vuol chiudere il capitolo della lotta alla mafia. Di certo, che il suo arresto avvenga oggi, dopo tutti questi anni, significa che prima o non si è stati in grado o non lo si è voluto arrestare".
Sono state queste le parole del consigliere togato del Csm Sebastiano Ardita, intervistato da Alessia Candito su 'Repubblica'.
Secondo il magistrato una latitanza durata trent'anni è "possibile solo in presenza di forti coperture non solo interne, ma anche istituzionali". Deve per "forza esserci altro" - ha aggiunto - poiché "la forza della mafia è data dal rapporto della criminalità col potere, che è essenzialmente quello esercitato dalle istituzioni pubbliche ed economiche".
Ardita ha ricordato che di certo "l'esistenza di una trattativa, originata da timori e dalla pretesa esigenza di un contenimento della stagione stragista, è oramai nota a tutti. La Corte d’Appello di Palermo ha messo un punto fermo su questo, sebbene abbia dato una lettura molto controversa di quanto avvenuto".
Il consigliere togato non ha dato un'analisi giuridica "perché spetterà alla Cassazione, ma sul piano sociologico la compresenza di due distinte autorità che condividono il primato della forza sul medesimo territorio farebbe atterrire Max Weber".
L’arresto di Messina Denaro, tuttavia, apre certamente nuovi scenari: "È una possibilità concreta - si legge su 'Repubblica' - che certamente tocca allo Stato riuscire ad ottenere con tutti gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione. Ma per fare previsioni occorrerebbe guardarlo negli occhi".
Il boss di Cosa Nostra potrebbe "iniziare a dare una spiegazione delle modalità e delle ragioni della sua lunga latitanza. E lì dentro potrebbe esserci tutto", ha detto il magistrato.
Si potrebbero scoprire, per esempio, "le possibili dinamiche dei rapporti tra Stato e mafia. E di questo Messina Denaro è certamente al corrente".
Inoltre "lo sviluppo delle indagini potrebbe dare un contributo di verità" sulle stragi del '92-'93.
E le 'profezie' di Baiardo?
"C’è materia per indagare in modo approfondito e cercare di capire da dove giungano i contenuti delle profezie. Certamente è una persona molto informata, ma è difficile valutare semplici interviste".

Fonte: palermo.repubblica.it