25 Gennaio 2023 Giudiziaria

Messina Denaro: Report, tracce del boss in struttura del Cnr. Confidenze del direttore raccolte dalla nipote messinese di Boris Giuliano

“L'unità operativa del Cnr a Capo Granitola, nel Trapanese, sarebbe stata la "casa di Matteo Messina Denaro". Nell’ultima puntata Report, ritorna con nuovi elementi, in parte inediti, su una pista seguita già nel 2017. Il fatto nuovo è una annotazione di servizio del novembre 2021 dei carabinieri di Campobello di Mazara, il paese dove sono stati scoperti gli ultimi covi del boss. Una fonte confidenziale "degna di fede" aveva fatto sapere che qualcuno faceva la spola tra Campobello e Capo Granitola portando cibi e vestiti a Messina Denaro.

Nelle descrizioni di chi lo aveva visto, il padrino aveva sempre "la stessa faccia ma (era molto) invecchiato". Sulla presenza di Messina Denaro nella zona della struttura del Cnr, che è a pochi chilometri da Campobello di Mazara, c'era già un'informazione precisa. L'aveva raccolta una funzionaria del Cnr, la messinese Laura Giuliano, 54anni, direttore scientifico del Mediterranean Science Commissione (CIESM), nipote del capo della squadra mobile di Palermo, Boris Giuliano, ucciso dalla mafia nel luglio 1979. Laura Giuliano aveva raccolto una confidenza dell'allora capo del Cnr di Capo Granitola, Mario Sprovieri.

Parlando di milioni di finanziamenti pubblici usati in modo dubbio da enti locali, Sprovieri aveva affermato: "È agghiacciante. Tieni presente che Capo Granitola è la casa di Matteo Messina Denaro. Il boss ricercato al mondo numero uno è là". Laura Giuliano aveva utilizzato le informazioni, registrate all'insaputa del dirigente, per compilare un audit rimasto senza seguito. Tra gli elementi più inquietanti raccolti nell'audit vi è quello di un contratto di affitto del Cnr per usufruire di una foresteria. Il contratto non fu mai registrato né mai è stato chiarito l'uso dell'appartamento.

I giornalisti di Report hanno scoperto che il fratello dell'intestatario è un medico massone di Castelvetrano, socio di una società di smaltimento rifiuti insieme con Giovanni Risalvato, fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro, e con suo fratello Errico Risalvato, il proprietario dell'ultimo covo del boss.