LA TRAGICA MORTE DELL’AVV. OLGA CANCELLIERI, CONDANNATO A 4 ANNI E 4 MESI IL GIOVANE ALLA GUIDA DELLA DUCATI
Lorenzo Sciabbà, il giovane alla guida della Ducati Multistrada che il 10 novembre 2021 si è scontrato con lo scooter dell'avvocato Olga Cancellieri, morta sull’asfalto dopo una lunga agonia, è stato condannato alla pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione per omicidio stradale, più le provvisionali da pagare, in solido con la compagnia assicurativa, ai familiari della vittima: da 25 mila euro a testa ai genitori, ai 50 mila euro ai più stretti familiari. E’ questa la decisione del giudice Tiziana Leanza dopo il processo col rito abbreviato.
QUEL TRAGICO IMPATTO A 75 KM/H.
Il pm Marco Accolla aveva notificato, a maggio scorso, l'atto di conclusione delle indagini preliminari con l'accusa di omicidio stradale al ventiseienne Lorenzo Sciabbà, il centauro che con la sua Ducati, la sera del 10 novembre 2021, si è scontrato con lo scooter condotto dalla Cancellieri. Il pm gli contestava una velocità eccessiva, superiore ai 50 km orari (25 km/h oltre il limite consentito). "Procedendo lungo la via Centonze, con direzione di marcia nord-sud alla guida del motociclo Ducati Multistrada ad una velocità di 75 km/h - scrive il magistrato - superiore al limite consentito nel centro urbano di 50 km/h, giunto all'intersezione con la via del Vespro, veniva in collisione con il motociclo Kymco Downtown, in circolazione su questa via in direzione valle-monte, condotto da Olga Cancellieri, cagionandone per colpa la morte, determinata dall'entità delle gravissime e istantanee lesioni riportate nell'immediatezza del violento impatto a livello cranico, toracico e cardiaco". Lesioni consistite in una serie di fratture e lesioni che il pm elenca nell'atto. L'ipotesi di reato è frutto di una serie di perizie tecniche sui mezzi e sul luogo dell'incidente, e anche delle risultanze dell'autopsia.
La morte di Olga suscitò l'indignazione generale di amici, colleghi, professionisti e politici per le criticità del servizio di pronto soccorso (l'ambulanza del 118 arrivò sul luogo dell'incidente in ritardo e senza il medico a bordo), sotto dimensionato e ridotto allo stremo. E’ nato così il comitato civico 'Codice Bordeaux' con l’obiettivo di proporre idee e stimolare la politica a potenziare e rendere efficiente il servizio del 118 regionale.
La morte violenta della giovane avvocatessa, madre di due bambini, già due volte consigliere di quartiere (dal 1998 al 2005), tra le fondatrici dell'Osservatorio "Lucia Natoli" e legale e componente del direttivo di AddioPizzo che ha seguito nella sua qualità di avvocato in numerosi processi che vedono l'associazione antiracket in prima linea come Parte civile, lasciò sconvolti quanti l'avevano conosciuta e apprezzata in questi anni. Per il suo forte impegno contro la criminalità, aveva ricevuto il 4 ottobre, il premio del Comitato Spontaneo Antimafia “Livatino-Saetta-Costa”. Era stata anche responsabile delle politiche femminili nell'ultima segreteria provinciale dei Ds, prima della nascita del Pd.