8 Febbraio 2023 Cronaca di Messina e Provincia

I NOMI – Operazione antidroga dei carabinieri. Eseguite nove misure cautelari

Otto arresti e un obbligo di firma. Questo il bilancio di un'operazione antidroga portata a termine dai carabinieri della compagnia di Taormina e della stazione di Santa Teresa di Riva nella cittadina messinese.

L'indagine è partita grazie anche alle segnalazioni dei cittadini. Il gip del tribunale di Messina ha disposto quattro arresti in carcere e altrettanti ai domiciliari nei confronti degli indagati, accusati di associazione finalizzata al traffico di droga e di spaccio.

La banda spacciava cocaina e crack tra Santa Teresa di Riva e Furci Siculo. Il blitz è stato denominato 'Cotto e crudo', dalle parole utilizzate dagli spacciatori per indicare il tipo di droga. Lo spaccio avveniva attraverso una precisa assegnazione dei ruoli: dal vertice del gruppo al suo braccio destro, fino a chi vendeva le sostanze acquistate principalmente a messina.

La base logistica era l'appartamento del capo, dal quale avveniva "uno smercio incessante e quotidiano" di droga. In molte occasioni le dosi venivano lanciate direttamente dalle finestre dell'appartamento e colte al volo dai pusher che le giravano quindi agli acquirenti. L'indagine aveva già portato a sei arresti in flagranza e a due denunce a piede libero.

Il comunicato ufficiale dei carabinieri.

All'alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della D.D.A. della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 persone, di cui 4 destinatarie della custodia in carcere, 4 degli arresti domiciliari e 1 dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sul cui conto il Giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati, a vario titolo, di "associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti" e "cessione di stupefacenti".

I NOMI.

Vanno in carcere Carmelo Menoti, 35 anni, originario di Mandanici e domiciliato a Furci Siculo; Emanuele Impellizzeri, 37 anni, di Santa Teresa di Riva; Francesco Celi, 46 anni, di San Pietro Clarenza ma domiciliato a Roccalumera e Paolo Grasso, 32 anni, di Messina.

Arresti domiciliari per Alberto Ferraro, 31 anni, di Santa Teresa di Riva; Simone Triscari, 32 anni, di Santa Teresa di Riva; Giuseppe La Rosa, 43 anni, di Santa Teresa di Riva e per la compagna di quest’ultimo, Tamara Gugliotta, 35 anni, di Santa Teresa di Riva. Disposto l’obbligo di firma per A. C., 23 anni, di Nizza di Sicilia. Per il decimo indagato, un 35enne di Santa Teresa di Riva, il gip Pagana ha rigettato la richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.

LE ACCUSE.

L'operazione è li risultato degli esiti di un'attività investigativa, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taormina e della Stazione di Santa Teresadi Riva (ME), da cui sarebbe emersa l'operatività di un sodalizio criminale, dedito allo smercio, nel territorio compreso tra Furci Siculo e Santa Teresa di Riva, di stupefacenti tipo cocaina e crack, sostanze in grado di produrre gravi e pericolosi effetti a livello fisico e psicologico per chi le assume.

Anche grazie alle segnalazioni da parte di alcuni cittadini, pervenute ai Carabinieridella Stazione di Santa Teresa di Riva, è stata quindi avviata l'indagine, condotta con servizi di osservazione, attività tecniche, interventi e controlli.

L'operazione di servizio è stata convenzionalmente denominata "COTTO E CRUDO", derivante dalle parole utilizzate nelle comunicazioni tra gli indagati per indicare il tipo di droga.

Sulla base degli elementi emersi, gli indagati avrebbero posto in essere un'attività di spaccio, in modo sistematico, attraverso un'assegnazione di ruoli nell'ambito dell'associazione, che vedeva un sodale quale vertice del gruppo, un suo "braccio destro", ritenuto uomo di fiducia, e altri soggetti che, in base a compiti diversificati, provvedevano all'approvvigionamento della droga, principalmente proveniente dal capoluogo, alla preparazione e alla cessione delle dosi. Attraverso questo tipo di organizzazione, con una base logistica individuata nell'appartamento del capo del sodalizio, si sarebbe assicurato uno smercio incessante e quotidiano delle sostanze stupefacenti da parte dei pusher, i quali, con disinvoltura e spregiudicatezza, si occupavano della cessione delle sostanze e della riscossione del denaro consegnato dagli assuntori della droga. In molte occasioni, le dosi sarebbero state lanciate direttamente dalle finestre dell'appartamento e ricevute "al volo" dagli spacciatori, che le avrebbero poi cedute agli acquirenti, con movimenti rapidi al fine di eludere i controlli delle Forze dell'Ordine.

Durante lo svolgimento dell'attività investigativa dei militari che ha portato all'esecuzione del provvedimento cautelare, i Carabinieri avevano già proceduto all'arresto in flagranza di reato di sei persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente, nonché al deferimento, in stato di libertà, di altre due e alla segnalazione di sette giovani alla Prefettura di Messina persone, quali assuntori di droghe.