10 Febbraio 2023 Sport Cultura Spettacolo

Taobuk Awards a Ernaux, Nafisi e Oates. La consegna il 17 giugno nel Teatro Antico di Taormina

Il Nobel 2022 Annie Ernaux, l'iraniana Azar Nafisi e la statunitense Carol Oates per la Letteratura e il saggista e divulgatore nordamericano David Quammen per la Scienza riceveranno i Taobuk Awards il prossimo 17 giugno a Taormina, durante la XIII edizione di Taobuk Festival - See Sicily (15-19 giugno), nel corso dell'ormai tradizionale serata di gala che il festival organizza nel Teatro Antico e che sarà trasmessa da Rai Uno.

La kermesse, ideata e diretta da Antonella Ferrara e realizzata con il sostegno della Regione Siciliana - Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo e con il contributo di Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Comune di Taormina, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania, sarà dedicata al tema 'Le Libertà', quelle riconosciute e soprattutto quelle negate, in una mappatura spazio-temporale le cui coordinate saranno tracciate dai più autorevoli scrittori, intellettuali, filosofi e artisti, provenienti da ogni parte del mondo.

"Taobuk è divenuto un evento culturale di portata mondiale - afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - e il governo regionale lo sostiene con convinzione. La manifestazione è sempre più un esempio di come la nostra Isola riesca a essere protagonista a livello internazionale grazie alle capacità intellettuali e organizzative che esprime e alle bellezze del suo patrimonio monumentale e paesaggistico, in questo caso incarnate da Taormina. Il tema di quest'anno, 'Le libertà', è di estrema attualità e ci ricorda quanto siano importanti i valori sanciti dalla Costituzione italiana. Principi che, tra diritti e doveri, sono alla base della nostra cultura e ispirano anche l'azione dell'Amministrazione regionale".

Taobuk dedicherà inoltre omaggi a due grandi scrittori del XX secolo, nel centenario della loro nascita: Italo Calvino – che della libertà ha offerto uno straordinario manifesto nella trilogia I nostri antenati, da lui definita come ‘tre gradi di approssimazione alla libertà’ – e Wislawa Szymborska, che ha fatto del proprio canto libero il germe della sua espressione poetica.

«Senza pretesa di esaustività vista la vastità del tema, Taobuk – che lo scorso anno è stato onorato dalla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – esplorerà l’immensa e inebriante potenza creativa, la forza di aggregazione, la dignità e le opportunità che la libertà e le libertà conferiscono all’uomo libero, nel garantirgli l’inviolabilità del proprio corpo, del proprio domicilio, della privacy, e nell’assicurargli l’autonomia di esprimersi e l’indipendenza del popolo cui appartiene», dichiara Antonella Ferrara. «Tra le ragioni che hanno portato a scegliere il concept c’è proprio l’urgenza, dettata dal momento storico in cui viviamo, di aprire un dialogo a più voci sul processo storico di una fondamentale conquista della civiltà, ossia il ribaltamento della libertà da prerogativa di alcuni ceti a status non più privilegiato, ma riconosciuto a ognuno fin dalla nascita sulla base dell’uguaglianza e fratellanza degli uomini. Una visione inedita fino all’Illuminismo, da cui ha trovato origine, e ancora oggi in fieri: la condizione di uomini liberi è perciò tutt’altro che scontata e di scottante attualità. Minoritaria è di fatto la quota di umanità a cui è garantito il godimento dei diritti fondamentali. Un’aspirazione che continua a essere segnata dai sacrifici eroici per perseguirla. Non è passato, remoto o prossimo: è oggi, come dimostrano le tragiche vicende delle donne iraniane».

«Il festival continua così a coniugare le Belle Lettere alle altre arti come all’approfondimento economico, politico e altresì scientifico, in un approccio globale al sapere e ai saperi», commenta ancora Antonella Ferrara. «L’atto letterario in sé è un atto di libertà, che si esplica nella scelta fra un ventaglio di possibilità creative infinite nell’affermare se stessi, i propri valori e codici: e tale rimane pur quando interviene la censura dell’espressione e il bando dell’autore. In ultima analisi, quella della letteratura è una storia di libertà non allineate e controcorrente».

CHI SONO I PREMIATI:
Annie Ernaux: Ha firmato capolavori come Gli anni, L’evento, Il ragazzo e già pluripremiata prima del Nobel. Continua a essere in prima linea in tante battaglie per la parità di genere, da lei strenuamente perorata già durante la contestazione sessantottina. Per l'autrice de Il posto, la cui peculiarità consiste nel fondere letteratura e sociologia, la scrittura rappresenta addirittura un “atto politico” per indurre il lettore a prendere coscienza di cosa può rappresentare i l privilegio di nascita o l’appartenenza a un genere nella società patriarcale.

Azar Nafisi: Suoi i bestseller Leggere Lolita a Teheran, Le cose che non ho detto, La Repubblica dell'Immaginazione – ha scelto l’esilio negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni del regime degli ayatollah a causa della sua fiera denuncia di ogni forma di censura letteraria: è una testimone dei tempi che rimane inflessibile nella sua posizione per la liberazione delle donne del proprio Paese, vittime di costanti soprusi.

Joyce Carol Oates: Penna prolifica, più volte finalista al premio Pulitzer e vincitrice nel 2019 del Jerusalem Prize, assegnato a scrittori il cui lavoro sia connesso con i temi della libertà dell'uomo e della società – ha esplorato in romanzi, racconti, poesie, drammi teatrali, saggi, tra i quali Figli randagi, Bestie, La femmina della specie, Blonde, scomode problematiche come l’oppressione e la mercificazione delle donne in una società guidata dal potere e dal denaro, ma anche l’orrore quotidiano e la violenza più spaventosa, quella che si racchiude tra le mura domestiche. Un nuovo libro, Babysitter, uscirà a giugno per La nave di Teseo.

Quello delle libertà è un risvolto che tocca tutti i rami del sapere: il Taobuk Award per la Scienza è assegnato, per il 2023, a David Quammen, la cui vasta opera di divulgazione ha assunto risonanza planetaria in seguito al diffondersi della pandemia zoonotica, da lui prevista in Spillover già nel 2012. Un’emergenza suscettibile di reiterazione attraverso altre epidemie e altri virus, che evidenzia la stretta correlazione tra le misure necessarie per la tutela della salute pubblica e le libertà individuali in materia di sicurezza e accesso alle cure mediche.