25 Febbraio 2023 Giudiziaria

CONDANNA SEVERA: Cinque anni, otto mesi e cinquemila euro di multa per la tentata rapina in viale Principe Umberto

E' pesante la condanna decisa dal giudice per l’udienza preliminare Fabio Pagana per il rapinatore, il 46enne Luigi Quattrocchi, che il 2 novembre dello scorso anno ha aggredito una donna in viale Principe Umberto per rapinarla di una collanina.

Il giudice ha deciso per l'uomo la pena di cinque anni e otto mesi (il giudice lo ha condannato 'in continuazione', ovvero cumulando le sentenze precedenti che l’uomo aveva alle spalle) e cinquemila euro di multa.

“Si tratta di fatto di sicuro allarme sociale, per le modalità con cui è stato posto in essere, chiaramente espressione della personalità recidivante dell’imputato quale emergente dall’imponente certificato del casellario giudiziale”, ha motivato il giudice.

Gli avvocati Nino Cacia e Gabriele Lombardo hanno già annunciato il ricorso in appello "per una pena troppo severa". "Avevamo anche chiesto scusa e proposto di risarcire il danno".

I FATTI.

Custodia cautelare in carcere per il reato di tentata rapina: è quanto dispose a gennaio scorso l’Autorità Giudiziaria a carico del quarantaseienne messinese indagato di tentata rapina ai danni di una donna lungo il viale Principe Umberto in Messina il 2 novembre 2022.

In pieno giorno la donna veniva aggredita con le mani al collo, strattonata e colpita ripetutamente dall’uomo che cercava di sottrarle la collana che indossava. La vittima, tuttavia, riusciva ad urlare nel disperato tentativo di chiedere aiuto, facendo così allontanare l’aggressore.

Immediato l’intervento dei Poliziotti delle Volanti che consentiva la ricostruzione dei fatti attraverso la visione dei sistemi di video sorveglianza presenti in zona, le cui immagini hanno consentito l’identificazione del soggetto indagato, individuazione confermata da alcuni dettagli riferiti nell’ambito delle testimonianze assunte. Individuata anche l’auto con la qualeil quarantaseienne sarebbe infine scappato.

La gravità dei fatti e la pericolosità dell’individuo, già gravato da plurimi precedenti penali, nonché la spregiudicatezza con la quale avrebbe agito, evidenziata dalla ricostruzione dei fatti operata dai Poliziotti, hanno quindi portato  alla richiesta di misura cautelare da parte Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina e all’emissione da parte del G.I.P. della misura custodiale in carcere. Il quarantaseienne messinese fu, pertanto, associato presso la locale casa circondariale.