6 Giugno 2023 Politica e Sindacato

Ponte sullo Stretto: nominato il nuovo CdA. Torna Pietro Ciucci, l’ultimo ‘boiardo di Stato’

L'assemblea dei soci della società Stretto di Messina ha nominato il nuovo Cda e approvato il nuovo statuto. A guidare la spa saranno Pietro Ciucci, nuovo amministratore delegato già presidente di Anas dal 2006 al 2015 e alla presidenza Giuseppe Recchi con un lungo passato ai vertici di Eni e Telecom. Compongono il consiglio di amministrazione Eleonora Mariani, Ida Nicotra e Giacomo Francesco Saccomanno.

È la prima riunione della società, tornata in bonis dopo la gestione liquidatoria, che si presenta totalmente rinnovata. Si tratta di una società in house, integralmente pubblica, che vedrà la partecipazione di Rfi, Anas, Regione Siciliana e Regione Calabria e per una quota non inferiore al 51% di Mef e Mit, il cui cda estremamente snello è teso a garantire maggiore efficacia, velocità decisionale e operatività. «Si tratta di un passaggio di importanza fondamentale, per realizzare dopo decenni un'opera straordinaria a livello mondiale - ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasport Matteo Salvini - . La nuova società è un mix di esperienza, novità e competenza».

Le nomine erano nell’aria già da qualche settimana, dopo che il Parlamento alla fine del mese scorso aveva varato il decreto salva-Ponte (n.35 del 31 marzo 2023). Il provvedimento prevede il ripristino della Società dello Stretto, strappata dalla liquidazione e i contratti caducati con Eurolink e Parsons Transportation per un totale di oltre il miliardo di contenzioso. Ora con il ripescaggio dei vecchi accordi si stabilisce la rinucia a ogni rivalsa attraverso atti aggiuntivi e la prosecuzione del progetto. Questa fase, una delle più delicate nei prossimi step che attendono l’intera vicenda, sarà affidata a un Comitato scientifico.

Il ministero guidato da Matteo Salvini ha fornito alcuni numeri sull’opera. Si tratta di ponte sospeso il cui progetto tecnico si basa su 8.000 elaborati e prevede:una lunghezza della campata centrale di 3.300 metri e una larghezza dell'impalcato di 60,4 metri. Tra i “numeri” che hanno sollevato più di una perplessità c’è quello della cosiddetta “luce”, ovvero l’altezza del canale navigabile centrale di 65 metri per il transito di grandi navi. Qui però i pareri sono difformi: alcuni tecnici sostengono che l’altezza sia sufficiente al transito anche delle navi da crociera più imponenti, mentre altri sono dell’avviso che la “luce” prevista dal progetto è troppo bassa e creerà problemi anche per l’evoluzione delle navi nel futuro. Ma tornando ai numeri del Ponte sono sei le corsie stradali previste (3 per ciascun senso di marcia compresa la corsia di emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell'infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il ponte - prosegue la scheda tecnica del ministero delle Infrastrtutture - è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino ad una velocità del vento di 270 km/h.«Grande attenzione è stata posta alle opere di collegamento - spiegano da Porta Pia - nel progetto definitivo sono previsti 20,3 km di collegamenti stradali e 20,2 km di collegamenti ferroviari».

Ma a pesare sulla prima pietra dell’opera che Salvini vorrebbe posare entro l’estate del 2024 c’è l’incognita delle risorse. Nel 2011, poco prima di essere cancellato dai programmi del governo, il Ponte costava 8,5 miliardi. Oggi il costo è salito a 13,5 miliardi, più un miliardo circa di opere connesse. Ma la domanda che tutti (o quasi) si fanno è: dove saranno recuperate queste cifre visto che lo stesso Def segnalava la mancata copertura dell’opera? Il ministro Salvini rassicura che nella prossima legge di Bilancio ci saranno i primi stanziamenti. L’opposizione, intanto, insorge.

La professoressa Ida Angela Nicotra nominata in rappresentanza della Regione Siciliana.

La professoressa Ida Angela Nicotra è stata nominata, in rappresentanza della Regione Siciliana, nel Consiglio di amministrazione della società “Stretto di Messina”. La designazione del governatore dell’Isola, Renato Schifani, è stata ratificata nel corso della prima riunione dell’assemblea dei soci dopo la “rinascita” della Spa concessionaria per la progettazione, la realizzazione e l'esercizio dell'attraversamento stabile stradale e ferroviario tra la Sicilia e il Continente.
 
Nicotra, avvocato, è da oltre venti anni docente di Diritto costituzionale all’Università di Catania e in passato è stata anche componente dell’Autorità nazionale anticorruzione, della Commissione paritetica Stato-Regione, del Comitato scientifico della Corte dei conti ed esperto della Commissione di studio per le riforme costituzionali della presidenza del Consiglio dei ministri. A febbraio scorso, inoltre, è stata nominata, dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, nel Comitato tecnico-scientifico funzionale alla determinazione dei cosiddetti “Lep”, i livelli essenziali delle prestazioni, relativi ai diritti sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, di cui all’articolo 117 della Costituzione.
 
«Oggi - sottolinea il presidente Schifani - è stato compiuto un ulteriore passo verso la modernizzazione infrastrutturale della Sicilia. Il Ponte sullo Stretto non rimarrà una cattedrale nel deserto, perché rappresenterà un grande acceleratore per la crescita e lo sviluppo dei collegamenti stradali e ferroviari dell’Isola. L'opera infatti ripropone il tema dell'alta velocità ferroviaria anche nella nostra regione e il ripristino del corridoio Berlino-Palermo, cancellato in passato dopo la decisione di non realizzare il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria».