L’omicidio di Beppe Alfano, procura insiste su archiviazione su Genovese
Si è tenuta davanti al gip di Messina Claudia Misale una nuova udienza sulla richiesta di archiviazione, presentata dalla procura, in merito all’inchiesta ter sull'omicidio di Beppe Alfano, il giornalista del quotidiano La Sicilia, ucciso dalla mafia l’8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto. La richiesta di archiviazione riguarda l’inchiesta sul barcellonese Stefano Genovese che fu indicato dal collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico come esecutore materiale del delitto. Alcuni mesi fa si era già tenuta un’udienza sulla richiesta di archiviazione e il gip aveva riservato la decisione. Di recente a parlare dell’omicidio è stato il neo collaboratore di giustizia Salvatore Micale. Dichiarazioni che il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto della Dda Antonio Carchietti, che curano l’inchiesta, qualche settimana fa hanno depositato al gip che ha fissato una nuova udienza.
Si tratta di un verbale e di una informativa della squadra mobile sulle attività fatte. Oggi l’udienza nel corso della quale il sostituto Carchietti ha insistito nella richiesta di archiviazione: non ci sarebbero elementi sufficienti per andare avanti. Si è opposto l’avvocato Fabio Repici presente con Sonia Alfano, figlia del giornalista, mentre si è associato alla richiesta della procura l’avvocato Diego Lanza che assiste Genovese, quest’ultimo collegato in videoconferenza. Anche in questo caso il gip ha riservato la decisione. Per l’omicidio Alfano sono stati già condannati Antonino Merlino a 21 anni e 6 mesi come esecutore materiale dell’omicidio e il boss barcellonese Giuseppe Gullotti condannato a 30 anni in quanto considerato il mandante del delitto.