29 Settembre 2023 Attualità

Ricerca Unime rivela il legame tra esitazione vaccinale e apprendimento della paura

Una ricerca scientifica getta nuova luce sull’origine dell’esitazione vaccinale, che rappresenta un ostacolo nella promozione della salute pubblica. A condurla è un team internazionale di ricercacoordinato dal Professor Carmelo Mario Vicario dell’Università di Messina in collaborazione conesperti dell’Università Kore di EnnaUniversità di Bologna, Edge Hill University e Leibniz Research Centre for Working Environment and Human Factors. La ricerca fornisce, per la prima volta, evidenze psicofisiologiche a sostegno dell’origine fobica dell’esitazione vaccinale.

Lo studio ha coinvolto un gruppo di volontari a una sessione di condizionamento Pavloviano alla paura, un classico paradigma utilizzato per studiare l’apprendimento e l’estinzione della paura. I risultati mostrano che le persone con elevati punteggi alla scala per la misurazione dell’esitazione vaccinale, nota come Adult Vaccine Hesitancy Scale, mostrano una marcata attivazione del sistema nervoso autonomo in fase di estinzione della paura.

L’estinzione della paura è un processo chiave in cui una persona impara a non temere più una situazione o uno stimolo che in passato era stato associato a un'esperienza spaventosa. Questo processo comporta la formazione di una nuova memoria che sopprime l’espressione del ricordo originario della paura attraverso un meccanismo di riapprendimento inibitorio.

“Studi precedenti avevano già suggerito una relazione tra paura degli aghi, le preoccupazioni riguardo allo sviluppo del vaccino e dei suoi effetti collaterali e l’esitazione vaccinale. I nostri risultati supportano l’ipotesi che esitazione vaccinale abbia una natura fobica, e sia legata ad una difficoltà nel sopprimere la memoria delle tracce di paura”, spiega il professor Vicario, che è direttore del Laboratorio di neuroscienze cognitive e sociali presso il Dipartimento Cospecs dell’Università di Messina, dove è stata condotta la ricerca.

“È interessante notare che un simile deficit nella soppressione della paura è documentato neldisturbo da stress post-traumatico e nei disturbi d’ansia. Tuttavia, è importante notare che i punteggi all’ansia dei partecipanti allo studio non hanno predetto i cambiamenti psicofisiologici” spiegaGiuseppe Craparo, professore di psicologia clinica presso l’Università di Kore di Enna.

“Questi risultati suggeriscono che alla base dell’esitazione vaccinale vi possano essere delle alterazioni più ampie e generali nei meccanismi di apprendimento della paura, in particolare nei processi di riapprendimento inibitorio, che dovrebbero consentirci di superare la paura, una volta che il pericolo è passato. In altre parole, sembra che in queste persone un campanello d’allarme continui a suonare anche quando la minaccia è ormai scomparsa” spiega Alessio Avenanti, professore di Neuroscienze cognitive presso l’Università di Bologna, tra i coordinatori della ricerca.

“Questi risultati aprono nuove prospettive per affrontare l'esitazione vaccinale, sottolineando l'importanza di comprendere e gestire i meccanismi sottostanti la paura. Ciò potrebbe aiutare a sviluppare strategie più efficaci per affrontare l'esitazione vaccinale e promuovere una maggiore adesione alla vaccinazione, fondamentale per proteggere la salute pubblica durante le pandemie e oltre” conclude il professor Vicario.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Clinical Neuropsychiatry con il titolo “Evidence of altered fear extinction learning in individuals with high vaccine hesitancy during COVID-19 pandemic”.