4 Ottobre 2023 Giudiziaria

L’omicidio di Ylenia, accoltellata dopo una lite in strada: il pg mostra in aula il video e chiede la conferma della condanna

Non ci sono spazi per una riforma della sentenza secondo il pg Andrea Ursino. Il magistrato ha chiesto infatti alla Corte d’Assise d’Appello di Catania di confermare la condanna a 18 anni di carcere nei confronti di Daniela Agata Nicotra, accusata dell’omicidio di Ylenia Bonavera al culmine di una lite avvenuta nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 2020 in via Della Concordia a Catania.

Le fasi dell’accoltellamento sono finite nella memoria del cellulare di un passante che ha registrato tutto. Quel video stamattina il sostituto procuratore lo ha fatto trasmettere davanti ai collegio di giudici togati e popolari per far capire la dinamica del furioso litigio. La scena è agghiacciante: la Smart con a bordo Ylenia e un’altra ragazza e la Mini Cooper con Nicotra e un’altra persona sono in mezzo alla strada dove si sono fermati diversi motorini. Le due si spingono e urlano (così si comprende guardando le immagini amatoriali) poi la Nicotra armata di un coltello da cucina colpisce alla spalla la 24enne che vedendosi ferita sale in auto. Da lì la corsa al Garibaldi Centro, dove dopo qualche ora è deceduta. Nicotra poi si costituì alla Squadra Mobile di Catania dichiarando di aver agito per legittima difesa.

Al termine del rito abbreviato la gup Simona Ragazzi ha riconosciuto all’imputata anche l’aggravante della “relazione affettiva con la vittima”. Le due, infatti, avrebbero avuto un legame sentimentale. Nel corso del primo grado e nella riapertura istruttoria del processo d’appello sono stati ascoltati i consulenti nominati da accusa e difesa in merito alla valutazione della capacità di intendere e volere dell’imputata. E potrebbe essere questo il punto focale dell’arringa dell’avvocato Giuseppe Lipera, che assiste Nicotra. La discussione è stata programmata dalla Corte per il prossimo 23 ottobre. I familiari di Ylenia, costituiti parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Vittoria Santoro.