Cgil e Uil: «A Messina grande partecipazione allo sciopero»
Anche nel territorio messinese è stata massiccia, secondo i sindacati, la partecipazione nella prima giornata di protesta di Cgil e Uil «contro le politiche del Governo che non danno risposte ai lavoratori, alle lavoratrici, a pensionati e pensionate, ai giovani». In occasione dello sciopero nazionale del pubblico impiego, del comparto della conoscenza e dei trasporti, si è svolto un folto presidio a Messina, con i rappresentanti delle varie categorie sindacali davanti alla sede Inps. «Una bella giornata di lotta e di
democrazia – dicono i segretari generali della Cgil Pietro Patti e della Uil Ivan Tripodi –, per rivendicare misure importanti, per lavoratrici e lavoratori di Scuola, Università, Trasporti, Servizi, Poste. La manovra del Governo Meloni non mette risorse sufficienti e vuole fare cassa sulle pensioni. Chiediamo di cambiare l’iniqua, carente manovra finanziaria, di alzare i salari e interventi che diano risposte alle difficoltà sociali ed economiche. Chiediamo interventi e maggiori investimenti per la sicurezza nei luoghi di lavoro. E c’è grande preoccupazione – proseguono Tripodi e Patti – perché si va a peggiorare la legge Fornero. Il nostro sciopero è una risposta a problemi reali, di dignità del lavoro».
Per Cgil e Uil vi è l’assoluta necessità di «un’altra politica economica, sociale e contrattuale. Ridurre le disuguaglianze e rilanciare la crescita è assoluta priorità, soprattutto nei territori del Sud, invece si va nella direzione opposta che punta a penalizzare ed impoverire il lavoro, non dare prospettive ai giovani, tagliare e non investire in settori importanti come la sanità e i servizi pubblici», come hanno evidenziato i segretari generali della Cgil e della Uil.
Il 20 novembre si proseguirà con lo sciopero generale e la manifestazione regionale a Siracusa che vedrà la presenza delle organizzazioni sindacali messinesi, di lavoratrici e lavoratori del territorio. «Si sciopera e si scende in piazza – aggiungono Patti e Tripodi – anche per dire ancora no all’autonomia differenziata, al progetto del governo Meloni, che mette a rischio diritti fondamentali nelle regioni più deboli del Paese. Un Governo che vuole pure penalizzare cittadine e cittadini dei territori del Sud con l’autonomia differenziata che affosserebbe Sanità e Istruzione pubblica».
Infine, secondo Patti e Tripodi, «la manifestazione odierna è stata una chiara e fortissima risposta, giunta anche da Messina, rispetto ai vergognosi atti di “squadrismo” istituzionale portati avanti dal ministro Salvini e dal Governo Meloni finalizzati a mettere in discussione e minare il diritto di sciopero sancito dalla Costituzione».
A intervenire anche le organizzazioni di categoria di Cgil e Uil. «La buona adesione allo sciopero nazionale della categoria dei trasporti, nonostante la precettazione del ministro e le relative difficoltà, sul territorio di Messina ci conferma la concreta necessità di protestare contro una manovra finanziaria che ha penalizzato un settore già fortemente in crisi nell’area dello Stretto di Messina – dichiarano Carmelo Garufi e Michele Barresi, segretari di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina –. Il comparto marittimo viene penalizzato dalla riduzione dell’indennità di malattia prevista in riforma, quello portuale è a rischio privatizzazione nella imminente riforma dei porti. Ci dispiace che in osservanza della normativa sulla rarefazione degli scioperi non abbiamo potuto coinvolgere i lavoratori dell’Atm Messina, in quanto in conflitto con lo sciopero locale dello scorso 7 novembre avrebbe comportato l’intervento della Commissione di Garanzia. Lo precisiamo per evitare strumentalizzazioni e per ringraziare quei lavoratori che liberi dal servizio hanno manifestato».