Unione Inquilini: A Messina 229 sfratti, 80 dei quali eseguiti con la forza pubblica
Uno dei paradossi di Messina e di tante altre città italiane, forse il più clamoroso, è che di fronte ai fenomeni di spopolamento si registra l’emergenza abitativa per migliaia di famiglie. Così centinaia di case restano sfitte e inutilizzate, mentre molti nuclei familiari, soprattutto quelli sotto sfratto, o chi vive ancora in baracche e casette ultrapopolari, vivono in uno stato di assoluta precarietà.
E di questo, così come anche di altri temi legati alle Politiche abitative, si occuperà il IV congresso dell’Unione Inquilini di Messina che si svolgerà oggi e che cade in una fase socio-economica e politica giudicata dai rappresentanti dell’organizzazione come «estremamente preoccupante».
Lo scorso mese – affermano i rappresentanti locali dell’Unione – «si è tenuto il Congresso nazionale del sindacato all’insegna del rinnovamento generazionale e di genere, ma soprattutto con l’assoluta convinzione di innescare una collettiva e necessaria stagione di lotte nel Paese». Ed è su questa scia che si aprirà l’assise provinciale, nella sede della “Casa del Popolo” di via degli Amici 21. I lavori congressuali saranno incentrati, come preannunziato, sulla «fase attuale di forte precarietà lavorativa e in particolare sul disagio abitativo vissuto nella nostra città da circa 3000 nuclei familiari. Molteplici saranno i punti di discussione e di dibattito: la crisi post pandemica, l’economia di guerra, l’impennata insostenibile dei beni di prima necessità e del carrello della spesa, l’azzeramento dei fondi contributi affitto e morosità incolpevole, il taglio del reddito di cittadinanza e dell’allegato contributi affitto e il ritardo nell'implementazione di misure alternative ad essi, i 229 provvedimenti di sfratto a Messina nel 2022 (il 91% per morosità), 80 sfratti eseguiti con la forza pubblica (+ 321% rispetto all’anno precedente), la perdurante carenza di attenzione verso la situazione socio-sanitaria di nuclei familiari già problematici e di persone invalide rimaste isolate e pertanto psicologicamente ancora più fragili, il processo di risanamento e l’assegnazione degli alloggi, la condizione degli studenti fuori sede. Dentro questo contesto – insiste l’Unione inquilini – anche il nostro Congresso cittadino si incaricherà di definire una linea programmatica rinnovata e adeguata ad affrontare le gravi emergenze sociali e la vasta sofferenza abitativa. Intendiamo porre le basi per un sindacato sempre più radicato, per una nuova politica abitativa e per costruire una coalizione sociale più ampia per il diritto all’abitare».