IL CONCERTO DI NOA: L’ABBRACCIO DI MESSINA AD UNA DELLE VOCI PIÙ BELLE AL MONDO
Di Tonino Cafeo - Non ha deluso le aspettative il concerto di Noa ieri sera al teatro Vittorio Emanuele di Messina. Accompagnata dal suo storico chitarrista e arrangiatore Gil Dor e dal pianista ucraino Ruslan Sirota, l’artista israeliana ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera.
Dai brani dell’album omonimo, Noa, del 1994, in cui l’influenza delle cantautrici americane del periodo (Suzanne Vega sopra tutte) si affiancava a sonorità tipiche del folk ebraico mediterraneo, a quelli di Letters to Bach, il lavoro dedicato a Johann Sebastian Bach, prodotto da Quincy Jones nel 2019, passando per i classici della canzone napoletana Era di maggio e Santa Lucia che le sono molto cari. Passaggi di stile e di epoca che la cantante ha sottolineato dialogando con il pubblico in italiano e trasformando con la sua voce versatile e plastica la presentazione di ogni canzone in una melodia improvvisata.
Sul palco, sotto le percussioni che Noa ha suonato con la consueta perizia per un buon terzo del concerto, un cartello con i colori dell’arcobaleno e i simboli pacifisti ha segnalato il ruolo di ambasciatrice di pace e dialogo fra i popoli che l’artista di Tel Aviv si è scelta fin dai propri esordi. Lei stessa lo ha ricordato al pubblico messinese, numeroso ed entusiasta, in diversi momenti dello spettacolo: all’inizio, in una sorta di confessione pubblica in cui ha ammesso che “mai si era sentita come oggi” e ha parlato della “sfida enorme” del trovare la forza di parlare agli altri vincendo l’angoscia e la rabbia per la guerra in corso nei territori palestinesi e in Israele, e quando ha raccontato della propria partecipazione all’Eurovision song contest del 2009, con il brano There must by another way, cantato allora in inglese, ebraico e arabo in coppia con la collega palestinese Mira Awad.
Il momento dedicato ai classici napoletani Noa lo ha sottolineato indossando un foulard azzurro come il mare e dichiarando il proprio grande amore per la cultura del sud Italia in cui “la bellezza e il dolore si intrecciano “in modo inestricabile.
La canzone più attesa dai fan è arrivata però a fine concerto, con il bis dedicato a La vita è bella, in cui le celebri note scritte da Nicola Piovani per il film di Roberto Benigni, rivestono parole dedicate al valore inestimabile della vita in tutte le sue manifestazioni. Con il richiamo all’amore, all’amicizia, alla lotta per la libertà e la dignità umana che l’artista ha sempre voluto vedere in Beautiful That way, Noa ha salutato il pubblico messinese che non le ha fatto mancare il suo profondo affetto.