Riflessioni sull’Incontro del Comitato “Donnevitalibertà” a Messina: Dialogo su Universo Carcerario e Società
di Alessia Di Fiore – Il Comitato “Donnevitalibertà” di Messina ha tenuto oggi, presso la Feltrinelli, un significativo incontro dal titolo “Le carceri interrogano chi sta dentro e chi sta fuori”. L’evento ha ospitato illustri relatori, tra cui Salvo Presti, docente e regista di documentari, che ha presentato immagini tratte da un suo docufilm dal titolo “Attraversare la caduta”. Giusi Furnari, docente universitaria, ha affrontato il tema “Donne a Teheran come al Madia: dignità, diritti, libertà”. E in remoto con collegamento online ha contribuito al dibattico Grazia Zuffa, psicologa e coautrice del libro “Recluse. Lo sguardo della differenza femminile sul carcere”. Lucia Tarro, presidente del Comitato, ha moderato l’incontro che ha cercato di stabilire un profondo scambio di prospettive tra coloro che vivono la condizione carceraria e coloro che desiderano comprendere tali condizioni. Si è trattato di un tentativo di dare un senso e un’identità alla vita di chi è dietro le sbarre, esplorando diritti, dignità umana e percorsi intrapresi da detenuti e detenute. L’incontro ha affrontato tematiche cruciali, evidenziando le drammatiche notizie riguardanti i recenti suicidi nelle carceri, insieme al tragico caso di Ilaria Salis. Questi eventi sottolineano le condizioni disumane che affliggono coloro che devono scontare la pena, anche in attesa di giudizio. Si è fatto riferimento anche a realtà come quella dell’Ungheria, dove la connessione tra governo e poteri giudiziari sembra influenzare in modo negativo i trattamenti carcerari, violando le norme dello stato di diritto e minando la dignità del corpo e dell’anima. L’incontro è stato un momento di dialogo coinvolgente, utilizzando diverse espressioni linguistiche e interazioni tra pubblico e relatori. Ha saputo immergersi in contesti complessi, stimolando la riflessione su una delle sfide più critiche del nostro tempo: la realtà carceraria e la necessità di riforme che rispettino la dignità umana e i diritti fondamentali.