15 Marzo 2024 Giudiziaria

L’arresto di Maurizio Croce, ecco i nomi di tutti gli indagati

Un appalto di 30 milioni di euro per la messa in sicurezza di uno dei torrenti più importanti della zona sud di Messina, dietro al quale emerge anche il finanziamento alla campagna elettorale per la corsa a sindaco di Maurizio Croce. Un super burocrate della Regione siciliana amato trasversalmente dalle forze politiche, candidato sindaco della città sullo Stretto con il centrodestra, ma assessore regionale con il centrosinistra, Maurizio Croce è accusato di corruzione e finanziamento illecito. E’ finito ai domiciliari assieme al 56enne Francesco Carmelo Vazzana (in foto), ex direttore dell'Arpa Sicilia, persona di sua fiducia, 'mediatore principale' e gestore di fatto del noto negozio di abbigliamento di via Garibaldi 'Salotto', che faceva da tramite con l’impresa aggiudicataria dei lavori per la messa in sicurezza. Si tratta del Consorzio Stabili Costruttori e la Scs Costruzione Edili (imprese iscritte nel registro degli indagati come persone giuridiche), il cui rappresentante, Giuseppe Capizzi (in foto), costruttore ma anche sindaco di Maletto, in provincia di Catania, ha ricevuto l’interdizione dal contrarre con la pubblica amministrazione. Oltre a loro, risultano altri 6 indagati nell’indagine della Guardia di Finanza di Messina, coordinata dai pm Antonio Carchietti e Liliana Todaro, della procura guidata dal neo procuratore Antonio D’Amato.

CHI SONO GLI ALTRI 6 INDAGATI.

Sono undici in totale gli indagati, nove persone fisiche e due persone giuridiche. Oltre alle due ditte, e agli indagati principali che hanno subito anche una misura cautelare (Croce, Vazzana e Capizzi), risultano indagate altre sei persone.

Si tratta del geometra barcellonese 67enne Antonino Cortese, in qualità di funzionario del dipartimento di Protezione Civile e difesa del suolo del Comune di Messina, che fu direttore dei lavori dell’appalto per la riqualificazione del torrente Cataratti-Bisconte; della geometra 44enne Rossella Venuti, residente a Messina, in qualità di funzionario responsabile dell’Area tecnica I-Patto per il Sud nell’ambito dell’Ufficio per il dissesto idrogeologico diretto da Maurizio Croce; dell’imprenditore messinese 60enne della Betoncall s.r.l.s. Rosario Arcovito, dell’imprenditore brontese 31enne Emanuele Capizzi, del 58enne messinese Giovanni Pino e infine del 55enne brontese Davide Tommaso Spitaleri (la contestazione è, per questi ultimi quattro nomi, il finanziamento illecito ai partiti).