L’inchiesta ‘Ghost Race’: Non ci fu nessuna truffa alla Federazione ciclistica
Si è trasformata in un autentico flop l’inchiesta generata nel luglio 2018 dall’attività d’indagine effettuata dalla Guardia di finanza e denominata “Ghost Race” (gare fantasma), in cui risultavano imputate fino a ieri ben 31 persone che a 6 anni dall’incriminazione adesso sono uscite di scena. Ne da’ notizia Leonardo Orlando sul quotidiano Gazzetta del sud. Per tutte si ipotizzava l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Federazione ciclistica italiana per le quali a vario titolo sono state decise assoluzioni nel merito e per altri imputati minori dichiarate le prescrizioni.
Seconda l’iniziale ipotesi di accusa, gli indagati avrebbero raggirato, creando 30 associazioni dilettantistiche di ciclismo, la stessa Federazione, formulando presunte false dichiarazioni pubbliche, che avrebbero consentito di percepire dalla Regione contributi pubblici per attività risultate inesistenti o parzialmente attuate. Tuttavia, dopo anni di processo la stessa pubblica accusa, durante la requisitoria, riconoscendo la validità dell’attività difensiva degli avvocati Giovanni Cicala e Gianluca Pantano, che assistono 17 imputati, ha ridimensionando l’iniziale quadro, chiedendo l’assoluzione per il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e per i singoli reati fine, ad esclusione del falso per l’anno 2016, per il quale si chiedeva il riconoscimento della responsabilità degli imputati Giovanni Duci, ex sindaco di Terme Vigliatore, e Anna Antonella Ciccolo.
Al termine della discussione dei difensori, il Tribunale di Barcellona (presidente Antonino Orifici, a latere Silvia Spina e Anna Elisa Murabito), ha assolto il vicepresidente del Comitato nazionale della Federazione ciclistica italiana Duci e gli altri imputati dall’associazione a delinquere; nel contempo, assolti gli imputati accusati dei reati fine (truffa e falso) per il 2015 e 2016, per altri reati fine commessi sino al 2014 è stata dichiarata l’intervenuta prescrizione.
Con Duci escono di scena la figlia Florinda (assessora a Terme Vigliatore), Felice Germanò (sindaco di Furnari), Domenico Recupero, Sebastiano Cotugno, Antonino Bellinvia, Catena Da Campo, Carmela Pietrini, Girolamo Sindoni, Giuseppe Catania, Nunzio Aragona, Giuliano Molino, Fiorella Sheila Duci, Nunziata La Rosa, Sergio Miligi, Maria Catena Giunta, Pietro Maio, Sebastiano Calabrò, Pierpaolo Attanasio, Mario Bucolo, Morena Duci, Francesca Calagna, Anna Antonella Ciccolo, Angela Perdichizi, Giovanni Salamone, Maria Luisa Pagano, Mario Barresi, Anna Pagano, Concetto Munafò, Gila Mimosa Duci, e Marco Failla. Nel collegio difensivo gli avv. Giovanni Cicala, Gianluca Pantano, Sebastiano Campanella, David Bongiovanni, Vincenzo Mandanici, Giuseppina Siracusa, Filippo Alessi, Tommaso Autru Ryolo, Antoniele Imbesi, Tino Celi e Vincenzo Mandanici.