Mara Carfagna: “Sorprende e preoccupa la decisione della Cassazione di annullare l’ergastolo per il giovane che uccise Lorena Quaranta
«Sorprende e preoccupa la decisione della Cassazione di annullare con rinvio la condanna all’ergastolo dell’assassino di Lorena Quaranta perché i giudici non avrebbero considerato lo stress da Covid come possibile attenuante generica. Si apre la strada all’idea che sotto stress le responsabilità siano meno gravi, e questo è tanto più sconcertante in un caso di femminicidio e nel momento in cui siamo tutti d’accordo sulla necessità di assicurare a ogni livello maggiore protezione alle donne. Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo a commentare sentenze e decisioni di giudici che lasciano senza parole, col rischio inaccettabile che costituiscano pericolosi precedenti. Vuol dire che la strada da fare è ancora lunga». Così in una nota la presidente di Azione, Mara Carfagna, a proposito della decisione della Cassazione sul caso di Lorena Quaranta.
Pellegrino (FdI): "Sentenza da brividi"
«Fa venire i brividi ascoltare verdetti come quello della Cassazione sull'omicidio di Lorena Quaranta, che ha annullato la condanna all’ergastolo ad Antonio De Pace, perché ha agito stressato dal lockdown e dal Covid.
Appellarsi al rischio che la convivenza forzata possa acuire e far degenerare i conflitti nelle relazioni è, per lo meno, risibile. L’aver strangolato la propria compagna per poi tentare di togliersi la vita tagliandosi le vene rientra nel classico schema omicidio - tentato suicidio delle coppie disfunzionali e perciò non può essere ritenuto casuale. Senza contare che una sentenza che abbassa la responsabilità penale perché l’imputato non era in grado di contrastare lo stato di angoscia del quale era preda fa da scuola per altri casi che possano essere ritenuti simili. Il lavoro degli ermellini ci lascia molta amarezza. Non è così che si porta giustizia alle vittime». Lo dichiara in una nota la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale nel partito del dipartimento tutela vittime.
D'Elia (Pd): "Incredule per la sentenza"
«Mentre l’Onu prontamente lanciò l’allarme per l’aumento della violenza maschile contro le donne, in particolare quella domestica, causata nel periodo del Covid dal lockdown, nella sentenza del caso relativo all’omicidio di Lorena Quaranta, le cui motivazioni leggeremo con attenzione, il Covid sembra essere un’attenuante. Davvero si rimane incredule, ancora una volta in un caso di femminicidio si trova un’attenuante. Quante possono essere le attenuanti della violenza maschile contro le donne?». Lo afferma Cecilia D’Elia senatrice Pd e vicepresidente della commissione bicamerale sul femminicidio.