MAFIA : GASPARRI, ‘NON MI FACCIO INTIMIDIRE, VERITA’ SU STRAGE DI VIA D’AMELIO E’ CHIARA’
15:01 – Roma, 22 ago. (Adnkronos) – “Dopo gli avvisi di garanzia ai magistrati Natoli e Pignatone, scatta la controffensiva dei loro fiancheggiatori. Su una pubblicazione semisconosciuta che rivendica, non si capisce a quale titolo, prerogative antimafia, si mettono insieme vicende di tutti i generi con l’obiettivo di negare che la causa della strage di via D’Amelio, che sterminò il giudice Borsellino e la sua scorta, sia stata l’inchiesta mafia-appalti”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, componente della commissione Antimafia. “E’ ovvio che quella è stata la ragione – prosegue -, lo si vede da tanti atti giudiziari e dalla verità della storia. Chiaramente ci sono i negazionisti che devono inventare trame e storie prive di fondamento per giustificare la loro stessa esistenza. Non mi lascio intimidire. Sono stato oggetto di un attacco minaccioso, puntuale, molto grave. E’ evidente che probabilmente ci sono dietro il testo che è stato divulgato ‘menti raffinatissime’, per fare una citazione dotta, e quindi certamente appartenenti alla magistratura o ex magistrati. Probabilmente anche le persone interessate da queste vicende sono state sentite dagli estensori di questo ‘editto’”.
“Per quanto poi riguarda il ruolo del padre di Pignatone, non ho avuto bisogno di andare a consultare atti misteriosi, perché, dopo la notizia dell’avviso di garanzia di Pignatone a Caltanissetta e la stupefacente sua decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere, le vicende del padre di Pignatone sono state pubblicate su fonti aperte, ovvero su quotidiani che ne hanno diffusamente parlato. Capisco che chi scrive ‘editti’ non legge giornali, lavorando in base a proprie tesi precostituite, ma la verità è molto più banale di quanto si ritenga. Ribadisco poi che il generale Mori, l’ufficiale dei carabinieri De Donno e tanti altri esponenti dei Ros, sono degli autentici eroi della legalità, che hanno contrastato mafiosi, che hanno arrestato mafiosi, che hanno condotto un’azione fondamentale per la salvezza e la sicurezza della Repubblica. Non ci saranno denigratori e narratori che potranno mettere in discussione queste vicende”, dice Gasparri. “Non servirà nemmeno scrivere qualche libello insieme a Di Matteo che confuta vanamente le decisioni della Cassazione. Anzi, a quelli che fanno tante congetture diamo un consiglio: vadano a vedere chi lavorava a Caltanissetta quando ci sono stati depistaggi sulla vicenda di Via d’Amelio. E vedrà che alcuni che oggi fanno i moralisti in servizio permanente dovrebbero spiegare qualcosa del loro passato”, spiega ancora Gasparri prima di concludere dicendo che “comunque non mi faccio intimidire e ovviamente ho informato delle mie valutazioni la presidente della commissione Antimafia, perché sarà quello il luogo dove dovremo occuparci di chi scrive cose non vere e cerca di smantellare la verità della storia. Non ci faranno stare zitti. L’antimafia la facciamo noi nei confronti di chiunque”, conclude.