Desaparecidos: Carlos Malatto (che vive in provincia di Messina), ‘Mi giudichi tribunale militare’
Chiede di essere giudicato dalla giustizia militare italiana Carlos Malatto, cittadino italiano e tenente colonnello dell'esercito di Buenos Aires, imputato per omicidio nel procedimento in corso a Roma per la morte di otto persone nell'ambito del Piano Condor, la repressione delle giunte militari del Sudamerica contro gli oppositori politici attuata alla fine degli anni '70. All’udienza preliminare a piazzale Clodio, la difesa di Malatto, con un’eccezione preliminare, ha chiesto che a giudicare i fatti non sia quindi la giustizia ordinaria ma il tribunale militare, sostenendo che all’epoca dei fatti l’allora tenente colonnello abbia agito nello svolgimento delle proprie funzioni contro organizzazioni terroristiche. Tesi non condivisa dal pm il quale in aula ha invece spiegato che quelli commessi da Malatto sono stati reati politici e non militari. Su questo punto, fondamentale per il prosieguo del procedimento, il giudice si è riservato di decidere alla prossima udienza fissata per il 4 novembre.
In aula oggi è stata ribadita la volontà di costituirsi parte civile da parte dell’avvocatura dello Stato per la presidenza del Consiglio dei ministri italiano, così come il Pd, Cgil Cisl e Uil, l’associazione ’24 marzo onlus’, la Rete federale per i diritti umani, l’Assemblea permanente per i diritti umani e il partito comunista argentino. La procura di Roma, dopo una denuncia presentata nel 2015, lo scorso anno ha chiuso le indagini su Malatto, ora 75enne, che dal 2011 vive in Italia, in provincia di Messina (all'interno del complesso residenziale di Portorosa, a Furnari). La decisione sulla costituzione delle parti civili è prevista per l’udienza successiva, il 2 dicembre, quando il giudice potrebbe decidere sul rinvio a giudizio.