Il ferimento Nunnari sul viale Europa. Inflitti in appello 3 anni e 10 mesi a Lo Duca, 2 anni e 8 mesi a Maiorana e Fisichella
Si riducono al processo d’appello le condanne per i tre maggiorenni arrestati dopo l’agguato del luglio 2023 sul viale Europa, che vide il ferimento del 36enne Marcello Nunnari, proprio davanti al suo bar. Si tratta di Salvatore Maiorana, Natale Lo Duca, e Giuseppe Fisichella. Maiorana è imparentato con i Ferrante di Camaro mentre Lo Duca è nipote diretto del boss Giovanni Lo Duca di Provinciale (all’epoca venne fermato anche un 16enne, ritenuto il giovane che materialmente sparò ferendo la vittima designata).
In appello i giudici hanno inflitto 3 anni e 10 mesi a Lo Duca, e la pena di 2 anni e 8 mesi a Maiorana e Fisichella. In primo grado, nel dicembre del 2023, la gup Simona Finocchiaro condannò a 5 anni di reclusione Lo Duca, a 3 anni e 4 mesi a Maiorana e Fisichella. Il reato principale di cui rispondevano era di lesioni aggravate. Sono stati assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Tino Celi, Antonello Scordo e Giuseppe Bonavita.
A luglio del 2023 i tre finirono in carcere con un’ordinanza di custodia del gip Francesco Torre dopo il lavoro investigativo della Polizia per delineare lo scenario dell’agguato avvenuto il 22 luglio sul centralissimo viale Europa, 17 minuti dopo le nove di sera, ai danni del 36enne Marcello Nunnari, nei pressi del bar Hops. La vittima fu ferita alla coscia destra da un solo colpo di pistola tra quelli sparati dal ragazzino. Secondo quanto scrisse il gip Francesco Torre che siglò l’ordinanza di custodia, dalla ricostruzione della polizia si capì che Maiorana e Lo Duca quella sera erano su un’auto a controllare tutto, e diedero indicazioni a Fisichella e al minore, i quali arrivarono sul posto con un ciclomotore Honda Sh rubato. Fisichella guidava, il ragazzino sparò con una pistola calibro 9x21. Creò parecchie “discussioni” in certi ambienti questo ferimento in un periodo di relativa tranquillità criminale in città, anche perché furono coinvolte due famiglie di peso tra gli organizzatori. Delle eventuali “discussioni” successive ne parlavano anche gli organizzatori. Da alcuni dialoghi intercettati si percepì infatti una preoccupazione di eventuali reazioni e la necessità di armarsi per le eventuali risposte. Ma se i contorni e la dinamica di questo agguato furono abbastanza chiari, non emerse mai un movente chiaro. I due autori - spiegò il gip Torre nelle sue carte giudiziarie - indossavano maniche lunghe esattamente come da indicazioni fornite nell’intercettazione citata da Maiorana Salvatore ... per coprire i tatuaggi. Si tratta di ben 23 passaggi dello scooter tra le 21:03:57 e le 21:17:45, momento in cui il passeggero scendeva per raggiungere l’ingresso del Bar Hops. Alle 21:17:52 e nei frames immediatamente successivi si vedeva il passeggero dello scooter vestito con giacca a manica lunga, pantaloncino scuro e scarpe nere con suola in gomma bianca giungere alla porta del bar e, quindi, poggiare la mano sinistra sulla vetrata e con l’altra sparare prima di risalire, alle 21:17:56, sullo scooter per allontanarsi col complice.