
Il “fantasma” del lido di Mortelle. La senatrice Musolino: «La concessione può essere revocata»
«Una rappresentazione orrorifica». Così la senatrice Dafne Musolino definisce lo scempio dell’ex lido di Mortelle. Una vicenda complessa, figlia di anni di abbandono, che sembrava essere arrivata ad un punto di svolta il 20 dicembre 2017, quando l’azienda Eluele srl, otto giorni dopo essere stata costituita, si era aggiudicata all’asta il complesso immobiliare, prospettando, tra l'altro, un ambizioso progetto multimilionario di riqualificazione. Riqualificazione mai avvenuta, però, a dire della stessa azienda, per ragioni burocratiche, evidentemente non superate.
Sta si fatto che, ad oggi, lo scempio è ancora lì, c’è un’ordinanza del sindaco che intima la messa in sicurezza ma, al momento, al di là della recinzione esterna, nulla si è mosso. E l’accesso dalla spiaggia ai locali abbandonati è fin troppo facile, con altrettanto facili pericoli.
Ora anche la senatrice di Italia Viva ed ex assessora comunale Dafne Musolino accende i riflettori: «Una vasta porzione del territorio del litorale è occupata da una concessione demaniale che, però, non viene utilizzata. Ero ancora assessore quando venne aggiudicata questa concessione a una società che prometteva di fare un grande intervento di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione. Insomma un progetto faraonico che è rimasto tale solo sulla carta, mentre nella realtà permane una situazione di grandissimo degrado e di pericolo per la pubblica incolumità».
Musolino anche in questo caso punta il dito sull'amministrazione comunale, definita «inerte», amministrazione alla quale, però, la senatrice ora renziana dà «un suggerimento concreto», che prende spunto dalla vicenda che riguardò, a Torre Faro, l’area ex Seaflight: «Basile sappia che esiste un dipartimento regionale Territorio e Ambiente che si occupa delle concessioni demaniali e che esiste una norma che prevede che se un concessionario non provvede a utilizzare l’area oggetto della concessione, questa può essere anche revocata. Allora invito il Sindaco ad andare a Palermo a parlare con chi di competenza come feci io anni fa per l’area ex Seaflight e ottenere la liberazione di questo litorale da una concessione che non solo non è utilizzata, ma ha sostanzialmente impedito ai cittadini di accedere al mare per tutta la sua estensione e che continua a rappresentare una situazione di grave degrado che finisce per danneggiare tutta la zona».