
Appalti e i “favori” al Cas: decise due lievi condanne e quattro assoluzioni
Si chiude con due lievi condanne e quattro assoluzioni il processo scaturito dell’operazione “Fuori dal tunnel”. È l’indagine della sezione operativa della Dia di Messina che portò per l’ennesima volta al centro dell’attenzione della Procura l’attività del Cas, il Consorzio delle autostrade siciliane. Oggetto del processo alcuni dei principali appalti degli ultimi anni sulla A20 e sulla A18, anche con opere relative ai sistemi di sicurezza. Il quadro dei reati contestati in origine: si trattava di vari casi tra corruzione, falso ideologico, turbativa d’asta e truffa.
In questa inchiesta gli imputati principali erano due funzionari del Cas all'epoca dei fatti, l’ingegnere Angelo Puccia e il collega Alfonso Edoardo Schepisi; era coinvolto anche l’imprenditore Fabrizio Notari, rappresentante legale della Notari Luigi spa. Ma c'erano altri tre imputati: Saverio Ferrazzano, imprenditore e amministratore della “Tindari scarl” e della “Capo d’Orlando scarl”, l’imprenditore Francesco Fundarò, che sarebbe entrato in gioco come sub-appaltatore dei lavori della galleria “S. Alessio”, e Girolamo Ponzio, come dipendente dell’impresa che si occupò dei lavori di ripristino dell’asfalto lungo il viadotto Calamo.
A decidere il verdetto nel tardo pomeriggio la prima sezione penale del tribunale presieduta dalla giudice Adriana Sciglio. La sentenza. Solo per Puccia e Ponzio decisa la condanna a un anno, e pena sospesa per Puccia, con le attenuanti generiche ritenute equivalenti alle aggravanti, e solo per un caso di falso, relativo alla certificazione dell'esecuzione dei lavori sul viadotto Calamo. Per il resto tutte le altre accuse sono cadute. Assoluzione piena quindi con la formula “perché il fatto non sussiste” hanno registrato Ferrazzano, Fundarò, Notari e Schepisi da tutti gli altri capi d'imputazione. Anche Puccia ha registrato altre assoluzioni parziali. Ben diverse le richieste dell'accusa, che nel gennaio scorso aveva formulato sei richieste di condanna, alcune parecchio pesanti.