18 Maggio 2025 Politica e Sindacato

Ponte, la Stretto di Messina replica a Doglioni: “Rischi sismici? Resistenza oltre i 7.1 gradi”

«Il progetto del ponte sullo Stretto ha ampiamente analizzato le tematiche geologiche e sismiche. Parlare di accelerazione al suolo è un modo semplicistico, e concettualmente errato, di affrontare un problema complesso come la resistenza di una struttura a sollecitazioni sismiche. Come è noto a chiunque si occupi di ingegneria sismica va considerato lo spettro sismico di progetto. Sul tema i tecnici della Stretto di Messina hanno più volte risposto puntualmente a queste osservazioni». Lo afferma, in una nota, la società in relazione ad affermazioni del professor Carlo Doglioni, ex presidente dell’Ingv, precisando che «il progetto del ponte prevede accelerazioni massime superiori a 1,5 g, allo stato limite di integrità strutturale, e non di 0,58 g come grossolanamente affermato. Sul sito istituzionale della Società - prosegue il comunicato - è anche presente un documento redatto dai progettisti in cui viene confrontato lo spettro di progetto dell’opera con lo spettro registrato in occasione dei terremoti di L’Aquila e Amatrice, citati da Doglioni. Si evince chiaramente - si sottolinea - che alle frequenze di interesse per il ponte le accelerazioni di progetto sono sensibilmente superiori a quelle registrate nei terremoti di L’Aquila e Amatrice, e quindi le osservazioni di Doglioni sono del tutto prive di fondamento».

Per gli aspetti geologici e sismici, si fa rilevare, «il progetto definitivo è corredato da oltre 300 elaborati geologici frutto di nuova e più ampia documentazione a varie scale grafiche, realizzata con l’ausilio di circa 400 indagini puntuali, tra sondaggi geologici, geotecnici e sismici. Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate, comprese quelle del versante calabrese. I punti di contatto con il terreno dell’Opera, sulla base degli studi geosismotettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive. Le costruzioni di ponti sospesi in zona sismica - si fa rilevare ancora - avvengono da sempre in ogni parte del mondo in aree con potenziali sismogenetici più rilevanti dello Stretto di Messina: Turchia; Grecia; Giappone; California. Il potenziale sismogenetico dello Stretto di Messina non è in grado di produrre terremoti superiori a 7.1 della scala Richter. In ogni caso - si legge infine - il ponte sullo Stretto è progettato per restare in campo elastico anche con magnitudo superiore».