
“Zittito e invitato a tacere” chi denunciava i ritardi degli esami istologici a Trapani: la testimonianza
di Manuela Modica - Si allarga la rete di responsabilità per i ritardi sugli esami istologici all’Asp di Trapani. Dopo la sospensione del direttore generale, Ferdinando Croce, adesso arriva un provvedimento disciplinare per un dirigente medico dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. È il primo esito dell’indagine interna avviata il 4 aprile da Danilo Palazzolo, che ha sostituito Croce dopo la sospensione. Solo venerdì scorso, 16 maggio, il giudice del lavoro aveva respinto il ricorso presentato da Croce contro la sospensione di tre mesi firmata dal presidente della regione, Renato Schifani. Ma proprio dalla difesa del dg sospeso emergono elementi su quel che negli anni è successo all’Asp di Trapani e, quindi, sulle cause che hanno determinato il ritardo sull’esito degli esami istologici.
Un vero e proprio scandalo che ha travolta l’Asp di Trapani lo scorso febbraio quando, dopo la denuncia della professoressa di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, sono stati scoperti più di 3300 referti ancora da elaborare. Ritardi anche di 10 mesi come nel caso di un uomo di 87 anni, deceduto lo scorso 7 maggio, che presentava una neoformazione alla nuca: se presa in tempo sarebbe stata innocua. Una situazione drammatica che ha portato all’apertura di un’indagine dell’assessorato alla Salute regionale, dalla quale è scaturita la sospensione del dg che ha risposto alle accuse sostenendo di essere rimasto all’oscuro dei gravi ritardi accumulati già nel giugno del 2023, ovvero ben prima del suo arrivo nel febbraio del 2024. Ma adesso, proprio dalla sua difesa, emergono nuovi particolari.
A parlarne è un medico del reparto di Anatomia patologica di Trapani che ha puntato il dito contro il primario del reparto, Domenico Messina, andato in pensione lo scorso novembre: “Il Dott. Messina prediligeva sempre l’attività libero professionale a quella istituzionale, dando così priorità ai cosiddetti casi in Alpi (attività libero professionale intramoenia) rispetto alle prenotazioni istituzionali”, ha detto il medico. La sua testimonianza è stata raccolta da Elena Florio, legale di Croce, che ha redatto il verbale. Il medico ha parlato di clima “di terrore”. Per questo i ritardi nella refertazione sarebbero stati celati: “Accumulati negli anni, nell’arco del suo intero mandato (del primario Messina, ndr), poiché vigeva un clima di terrore e di assoluta omertà di tutti i sanitari in forze presso la detta Uoc da lui diretta”, ha raccontato il medico. Una situazione di “forte omertà, unita comunque alla preoccupazione della mancata refertazione e dei notevoli ritardi, soprattutto degli esami oncologici. Ho più volte rappresentato e manifestato al direttore Messina ed ai colleghi la mia preoccupazione in tal senso, ma sono stato sempre zittito ed invitato a tacere poiché non mi competeva alcuna denuncia dei detti fatti agli organi superiori”.
Ritardi accumulati per cattiva organizzazione interna e poi per sottorganico: “I carichi di lavoro non sono mai stati correttamente ed adeguatamente distribuiti ai sanitari in forze presso l’Uoc di Anatomia Patologica – si legge nel verbale raccolto dalla legale -, sia di Trapani che di Castelvetrano (entrambi sotto la direzione del Dott. Messina), poiché il Direttore Messina lasciava una libertà di autonomia ai sanitari che tra loro non riuscivano ad interloquire e a gestire il detto carico di lavoro (che comunque non competeva agli stessi), considerato altresì il clima sopra descritto e la totale assenza motivazionale da parte del Direttore Messina che, al contrario, coltivava solo i propri interessi personali”. Una testimonianza che svela il caos interno al reparto di Anatomia patologica e che potrebbe essere all’origine del disastro dell’Asp di Trapani e delle gravissime conseguenze sui pazienti. Dei 3300 referti ancora da espletare a febbraio, 226 sono stati i casi di carcinoma conclamato. Dopo il vaso di Pandora, scoperchiato dalla professoressa di Mazara, anche la procura di Marsala ha aperto un’inchiesta, poi trasferita a quella di Trapani. Intanto, la sospensione di Croce scadrà il prossimo 28 maggio. Il dg sospeso è stato convocato in assessorato lunedì mattina. Fonte: Il Fatto quotidiano