22 Maggio 2025 Politica e Sindacato

Il Quirinale non vuole deroghe sui controlli antimafia per il ponte sullo Stretto

Nell’emanare il decreto Infrastrutture approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha imposto una modifica sostanziale al testo: è stato tolto l’articolo che assegnava la competenza dei controlli antimafia per il ponte sullo Stretto di Messina al solo ministero dell’Interno. Era un provvedimento voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini e dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

I tecnici della presidenza della Repubblica hanno espresso perplessità in merito a quella che di fatto era una deroga ai controlli antimafia per un’opera enorme e costosa come il ponte sullo Stretto. Durante la conferenza stampa di lunedì, al termine del Consiglio dei ministri, Salvini e Piantedosi avevano spiegato che i controlli sarebbero stati «centralizzati» in un dipartimento del ministero dell’Interno con l’obiettivo di gestirli meglio in un’ottica di prevenzione di possibili reati. Una struttura analoga, avevano detto i ministri, sta lavorando sulle olimpiadi invernali di Milano-Cortina e per la gestione della ricostruzione dopo terremoti.

Questo tipo di deroghe sono appunto previste in casi di emergenza come i terremoti oppure quando l’organizzazione di alcuni eventi ha tempi molto stretti, come nel caso delle olimpiadi invernali. Per questo i tecnici del Quirinale hanno giudicato inopportuno un provvedimento simile nella gestione di un’opera che nelle previsioni sarà conclusa nel 2032 (se tutto andrà come stabilito dal programma dei lavori) e che costerà in totale quasi 14 miliardi di euro, comprese le infrastrutture collegate come strade e ferrovie.

Diversi giornali dicono che la modifica sarebbe stata accolta con grande sorpresa e amarezza soprattutto dal ministero dei Trasporti, quindi da Matteo Salvini. Il Corriere della Sera ha scritto che la Lega potrebbe riproporre la stessa deroga sotto forma di emendamento durante la discussione alla Camera o al Senato.

Il cantiere per la costruzione del ponte sullo Stretto non è ancora iniziato, nonostante gli annunci del governo che aveva promesso l’avvio dei lavori nell’estate dello scorso anno. Manca ancora un passaggio essenziale, cioè l’approvazione da parte del Cipess, il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Solo mercoledì il ministero dell’Ambiente ha dato il suo parere positivo. Il sottosegretario con la delega al Cipess, il leghista Alessandro Morelli, ha detto che l’approvazione definitiva dovrebbe arrivare entro due settimane.

Per l’inizio dei cantieri serve però anche una risposta dell’Unione Europea all’informativa mandata dal governo che ha spiegato quali compensazioni ambientali saranno previste per attenuare l’impatto di questa enorme infrastruttura sull’ambiente dello Stretto di Messina. Una delegazione di parlamentari europei contraria al ponte ha annunciato iniziative legali e proteste contro le deroghe ai vincoli ambientali che secondo loro costituirebbero un pericoloso precedente per tutti gli habitat naturali europei.