
Famiglia sfrattata finisce in auto: il Sunia accusa il Comune di Messina per ritardi nelle emergenze abitative
Un altro caso di grave disagio abitativo scuote la città. Questa mattina, un nucleo familiare coinvolto in una procedura di sfratto esecutivo si è ritrovato, valigie alla mano e animali domestici al seguito, a vivere in auto per alcune ore prima che venisse trovata una sistemazione temporanea. A denunciarlo è il SUNIA di Messina, che parla di “risposte tardive” da parte del Comune nella gestione delle emergenze.
Secondo il sindacato degli inquilini, solo dopo “ripetute sollecitazioni” è stato possibile garantire una sistemazione provvisoria, mentre fino a venerdì scorso il dipartimento alle politiche sociali e per la casa aveva fornito solo risposte negative. Una situazione definita “emblematica” dal SUNIA, che denuncia l’assenza di una soluzione strutturale per un caso di evidente fragilità.
«Quanto accaduto oggi – afferma Claudio Vallone, segretario del SUNIA Messina – rappresenta una falla sistemica nella gestione comunale delle emergenze abitative. Chiediamo un cambio di passo: servono protocolli chiari, una reale capacità di accoglienza e una cabina di regia che prevenga simili episodi».
Il sindacato promette di continuare a segnalare ogni violazione della dignità e dei diritti delle famiglie in difficoltà, chiedendo interventi strutturali e non più soluzioni tampone all’ultimo momento.