4 Luglio 2025 Giudiziaria

Paziente perse un rene, assolti due medici urologi del Papardo

Si è concluso con una doppia assoluzione il processo a carico di due medici dell’ospedale Papardo, denunciati da un paziente che nel maggio del 2020 aveva perso la funzionalità di un rene. Il giudice monocratico del Tribunale di Messina, Torre, ha scagionato completamente il direttore del reparto di Urologia, Francesco Mastroeni, e il suo aiuto, il dottor Alessandro Galì. Ne dà notizia il quotidiano Voci di Sicilia.

I due professionisti erano accusati di lesioni personali colpose. Secondo la tesi dell’accusa, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna, i medici non avrebbero riconosciuto un calcolo al rene destro del paziente mentre era in cura presso la struttura, tra gennaio e maggio 2020. L’imputazione sosteneva che le manovre eseguite e l’intervento chirurgico a cui l’uomo fu sottoposto non fossero quelli corretti per la sua patologia, provocando un peggioramento delle sue condizioni, l’aumento dei dolori e delle complicanze, fino alla perdita di gran parte della funzionalità dell’organo.

Tuttavia, il giudice ha accolto integralmente le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Bonaventura Candido, Salvatore e Davide Coppolino. La sentenza ha stabilito l’assoluzione del dottor Mastroeni con la formula “per non aver commesso il fatto” e del dottor Galì “perché il fatto non costituisce reato”.

La parte civile, ovvero il paziente che aveva sporto la denuncia, è stata assistita nel corso del procedimento dall’avvocato Pietro Venuti.