
Corruzione, la procura di Palermo fa appello contro l’assoluzione di Crocetta: “Favorì Morace”
Nel novembre dell’anno scorso, il collegio della terza sezione del tribunale di Palermo aveva assolto l’ex governatore Rosario Crocetta, ritenendo che non avesse esercitato pressioni su alcuni dirigenti regionali per aumentare le corse dei traghetti delle Isole Minori, gestiti dalla Liberty Lines. Era stato assolto anche l’armatore Ettore Morace, a cui la procura di Palermo contestava di aver dato un contributo elettorale al movimento “Riparte Sicilia” in cambio dei favori ricevuti.
Adesso, il pubblico ministero Giacomo Brandini presenta appello contro le assoluzioni. E chiede alla Corte d’appello di emettere delle condanne.
Per il tribunale, le sollecitazioni di Crocetta per aumentare le cose erano «un obiettivo politico da parte di un’alta figura istituzionale», per la procura ci furono invece delle vere e proprie pressioni, documentate dalle intercettazioni. E proprio per quelle pressioni arrivò in cambio un lauto contributo elettorale. La procura prova a ribaltare la tesi dei giudici di primo grado secondo cui le «pressioni rientrarono nella sfera politica, non sostituendosi Crocetta – ha scritto il tribunale – ai rappresentanti della dirigenza amministrativa e non entrando nel merito e nel dettaglio delle scelte tecnico-finanziarie». Tesi non condivisa dalla procura, che parla di «indebite pressioni». Scrive il pm Giacomo Brandini: «A Crocetta è contestato di aver fatto pesare il suo alto ruolo istituzionale non tanto per costringere o indurre i dirigenti Bellomo e Piazza a impiegare l’incremento di bilancio in corso di approvazione all’Ars ad appannaggio della compagnia di navigazione del Morace, ma per assumere una posizione di influenza, qualificata dal suo importante ruolo, per fare appunto “pressioni”». In cambio, l’ex governatore avrebbe ricevuto delle somme «dapprima promesse e poi erogate da Morace al movimento politico del presidente della Regione come corrispettivo del suo intervento». Per la procura, «che Crocetta fosse consapevole dell’intenzione di Morace di corrispondere un contributo doppio a “Riparte Sicilia”, è oggetto delle considerazioni svolte con il superiore motivo di impugnazione».