
Tutti a casa di Galvagno (FdI) a farsi le canne. La portavoce: “Ero fuori come un balcone…”
Di Saul Caia - Avrà creato non poco imbarazzo in Fratelli d’Italia sapere che in casa del pupillo di Ignazio La Russa, il presidente dell’assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno, si fumavano spinelli. Proprio il partito di Giorgia Meloni, infatti, ha da sempre avuto una posizione netta e contraria alle droghe, senza fare distinzioni tra leggere e pesanti. Galvano non c’entra con la droga, ma è la seconda volta in due anni che un suo collaboratore è stato pizzicato con stupefacenti. Prima (aprile 2023) è toccato al capo della sua segreteria tecnica, Giancarlo Migliorisi, fermato dalla polizia con tre grammi di cocaina. A gennaio scorso, come ha scritto Repubblica, durante la perquisizione nell’appartamento di via Civiletti a Palermo, condiviso da Galvagno e dalla sua ormai ex portavoce Sabrina De Capitani, la Guardia di finanza ha trovato “una modica quantità” di hashish dentro il trolley della portavoce. Migliorisi è stato cacciato da Galvagno dopo lo scandalo, e De Capitani si è dimessa perché indagata per corruzione insieme al presidente, nell’indagine della gdf e procura di Palermo sul sistema di fondi regionali che sarebbero finiti ad amici e imprenditori vicini ai politici meloniani. Negli atti dell’inchiesta c’è un paragrafo intitolato: “Cessione di sostanza stupefacente”. “Dalle intercettazioni – scrivono le fiamme gialle – emerge che De Capitani, quando si trova a Palermo, fa uso di sostanza stupefacente del tipo cannabis”. “L’altro giorno ehm… ero fuori come un balcone perché mi son pure fatta una canna”, confessa l’ex portavoce in una conversazione. A fornire la droga a De Capitani sarebbe “Davide Sottile, che a sua volta si rivolge ad un soggetto indicato come ‘barman’ di nome ‘Angelo’, non meglio individuato, che si rifornirebbe da un terzo soggetto, non individuato”. Dai dialoghi captati sarebbe emerso che De Capitani era in possesso del numero del pusher, “ottenuto in occasione di una delle varie consegne”. Aggiunge la gdf: “Parte di questa droga va anche all’artista Omar Hassan, mentre un quantitativo ancora più consistente dovrebbe andare a far parte dì una ‘scorta’ che De Capitani conserverebbe presso la propria abitazione di via Civiletti”, la stessa condivisa con Galvagno. La portavoce in una conversazione racconta che l’artista italo-egiziano farebbe “molto uso di cannabis”. “È sempre fuori come un balcone, allora adesso ti faccio ridere, quando Gae (Galvagno, ndr) se n’è andato, Gae non lo sa neanche, è venuto (Hassan, ndr) qua a dormire che si sarà fatto credo bah, 570 canne perché lui si sveglia la mattina e fuma”, dice De Capitani. Sarebbe stato fatto tutto alle spalle di Galvagno, che a marzo 2023 è stato il primo tra i consiglieri regionali siciliani a sottoporsi al test tossicologico all’assemblea regionale siciliana, attraverso il prelievo di capello. Test promosso dal consigliere regionale Ismaele La Vardera, all’epoca con Sud chiama Nord e oggi in Controcorrente, a cui parteciparono 36 consiglieri regionali su 70. Un esame richiesto dopo l’indagine della Procura di Palermo sul “pusher dei vip” Mario Di Ferro (a gennaio 2024 ha patteggiato 4 anni per droga): tra i clienti-amici Migliorisi e il consigliere regionale forzista Gianfranco Miccichè.