26 Luglio 2025 Guerra&Pace

La Freedom Flotilla ci riprova, la nave umanitaria Handala è vicino Gaza: l’esercito israeliano si prepara a intercettarla. Cosa sta succedendo

La nave umanitaria Handala, al centro della 37ª missione della Freedom Flotilla, si è avvicinata alle acque di Gaza con a bordo 21 attivisti provenienti da dieci Paesi diversi, tra cui due italiani. Mentre la barca punta simbolicamente a «rompere l’assedio» imposto da Israele sulla Striscia, le forze navali israeliane hanno attivato il blocco di sicurezza marittima. L’unità d’élite Shayetet 13, salpata dal porto di Haifa, è pronta a intervenire. L’esercito israeliano ha confermato di essere in attesa di «decisioni politiche» prima di agire, precisando che l’Idf è pronta a fronteggiare «diversi scenari operativi». Nel frattempo, la deputata francese Gabrielle Cathala, che si trova a borso, ha riferito che le imbarcazioni della marina israeliana si stanno avvicinando a loro. Un’azione di forza appare imminente. A bordo, nel frattempo, cresce la tensione. Gli attivisti hanno già annunciato che, in caso di arresto, daranno il via a uno sciopero della fame collettivo. Non solo come protesta contro Israele, ma anche contro l’immobilismo dei governi occidentali, accusati di aver «abbandonato il popolo palestinese e disatteso ogni principio del diritto internazionale».

«Ci stiamo assumendo una responsabilità che spetterebbe agli Stati», scrivono sui social i membri dell’equipaggio. La nave Handala ha chiesto ufficialmente ai dieci governi di provenienza degli attivisti un salvacondotto e protezione diplomatica. «Stiamo portando aiuti umanitari là dove la comunità internazionale ha scelto il silenzio». Tra i presenti ci sono anche il blogger siciliano Antonio Mazzeo e lo skipper barese Tony La Piccirella.

La Handala è un ex peschereccio norvegese ed è salpata lo scorso 13 luglio da Siracusa. Dopo una sosta a Gallipoli, dove si sono imbarcati altri attivisti francesi e un carico simbolico di generi di prima necessità – alimenti, medicinali, latte in polvere e giocattoli – ha ripreso la rotta verso Gaza. Nel pomeriggio ha superato il punto in cui, lo scorso 9 giugno, fu intercettata la Madleen, una precedente missione della Flotilla, con a bordo l’attivista Greta Thunberg e l’europarlamentare Rima Hassan. «Se ci fermeranno sarà perché i governi non hanno protetto la missione e hanno consentito un’azione illegale in acque internazionali in violazione di tutti i diritti e delle leggi internazionali. Se ci porteranno a Ashdod (in Israele, ndr) sarà contro la nostra volontà, saremo sequestrati, con l’Idf che prenderà il controllo dell’imbarcazione in forma militare armata», commenta Piccirella, uno dei due italiani a bordo.

Tra gli attivisti attualmente a bordo ci sono anche medici, infermieri, giornalisti e difensori dei diritti umani provenienti da Stati Uniti, Canada, Francia e Tunisia. Durante una diretta streaming, gli attivisti sono stati ripresi mentre indossavano i giubbotti di salvataggio sul ponte. Le prossime ore saranno decisive per comprendere l’esito di una missione che punta il dito non solo contro Israele, ma anche contro quella che a loro avviso è l’inerzia diplomatica della comunità internazionale.