
“Il (vero) problema di questo paese”. La prima serata del Cortile Teatro Festival con Valerio Aprea e un pezzo di Propaganda live
Di Tonino Cafeo - “Sai qual è il vero problema di questo paese?”. Una frase che ognuno di noi ha sentito dire o pronunciato almeno una volta nella vita: al bar davanti a un caffè preso al volo, negli sfoghi delle piccole rabbie del quotidiano, oppure in quei post sui social dove infinite schiere di tuttologi della domenica pretendono di raddrizzare il mondo a colpi di aggettivi indignati.
“Il (vero) problema di questo paese” da oggi è anche il titolo dell’ultimo libro di Makkox e Valerio Aprea, edito da Solferino e presentato durante la prima serata del Cortile Teatro Festival edizione 2025.
Laddove “il tempo rallenta e l’ascolto si fa più profondo”, per l’esattezza nello splendido giardino della Tenuta Rasocolmo, che si affaccia sul mar Tirreno, nel punto più settentrionale della Sicilia, Valerio Aprea - amico di lunga data della manifestazione messinese - ha trasformato una semplice presentazione in un vero e proprio spettacolo teatrale, sorretto dalle domande mai banali di Alfredo Reni e del direttore artistico del Cortile, Roberto Bonaventura.
Ma qual è il vero problema di questo paese? Difficile saperlo, anche dopo aver letto i trentaquattro fulminanti racconti brevi che compongono il libro e che in realtà sono monologhi pensati e scritti dal fumettista Makkox (Marco Dambrosio) e da Aprea per essere recitati dall’attore romano durante la mitica trasmissione Propaganda live de La7. Tuttavia la lettura del libro e ancor di più assistere alle presentazioni-spettacolo che Aprea sta portando in giro per l’Italia, permette di vedere fatti e fattacci della nostra vita quotidiana, incontrare personaggi bizzarri, ripensare ai nostri acciacchi, alle nostre lamentele; il tutto illuminato da un’ironia stralunata, che all’occorrenza diventa sarcasmo e a volte anche rabbia. Uno sguardo divertente su una realtà che tende ad apparire o meglio a essere sempre più caotica e una guida per non perdercisi dentro non rinunciando a pensarla in modo critico.
Naturalmente trattandosi di Valerio Aprea (Boris, Smetto quando voglio, A casa tutti bene) il discorso non poteva non arrivare al rapporto dell’attore con Mattia Torre, uno dei più originali autori teatrali e televisivi del nostro tempo, prematuramente scomparso nel luglio del 2019, e guardare dentro il laboratorio creativo che si sviluppa quando uno scrittore o un fumettista e un attore decidono di lavorare insieme assemblando linguaggi affini ma ad ogni modo diversi. Anche in questo Valerio Aprea è stato generoso con il pubblico messinese svelando, fra una lettura e l’altra, i retroscena della nascita dei monologhi in Propaganda live e le differenze di stile e struttura fra i testi di Torre e quelli di Makkox. Gli spettatori hanno così potuto comprendere come dietro un monologo apparentemente spontaneo che deve durare al massimo cinque minuti ci sia un lavoro rigoroso che va dalla scelta dei termini (“mai il primo o il secondo sinonimo del dizionario” precisa Aprea “semmai il quarto”) a quella del ritmo e del tono da dare alla recitazione. Un modello di spettacolo televisivo e teatrale che tiene insieme impegno e sorriso, risultando “vivo, essenziale e condiviso” , nello stile che piace al Cortile Teatro Festival, che prosegue - a passo spedito - lunedì 4 agosto alle ore 21, questa volta nello spiazzo della Lega Navale (a Grotte, sulla litoranea) con un altro vecchio amico del pubblico messinese: il cuntista siciliano Gaspare Balsamo che si esibirà nel suo spettacolo “Epica fera-Cunti da Horcynus Orca”, tratto dal romanzo di Stefano D’Arrigo. @Foto Contarini