13 Agosto 2025 Giudiziaria

Stefano Argentino si è suicidato in carcere: l’autopsia conferma

Stefano Argentino, 27 anni, detenuto nel carcere di Gazzi per l’omicidio di Sara Campanella, si è suicidato impiccandosi con un lenzuolo nel bagno della sua cella. L’autopsia, eseguita ieri al Policlinico di Messina dalla professoressa Daniela Sapienza, alla presenza dei consulenti delle parti, ha escluso qualsiasi coinvolgimento di terzi: nessuna lesione o segno di colluttazione è stato rilevato sul corpo. Sono stati effettuati anche gli esami tossicologici, i cui risultati arriveranno tra circa 90 giorni, per verificare l’eventuale assunzione di farmaci. La causa della morte è asfissia da impiccagione. Quando gli agenti di polizia penitenziaria sono intervenuti, per il giovane non c’era ormai più nulla da fare. Trasferito nell’infermeria del carcere, i tentativi di rianimazione da parte dei medici si sono rivelati inutili. La salma è stata riconsegnata ai familiari e i funerali si svolgeranno domani, alle 11, nella chiesa del Pantheon di Noto. Parallelamente, prosegue l’indagine coordinata dal procuratore capo di Messina Antonio D’Amato e dalla sostituta Annamaria Arena. Il Ministero della Giustizia è stato formalmente coinvolto come responsabile civile, poiché tra i sette indagati figurano funzionari e dipendenti dell’amministrazione penitenziaria. Tra loro: la direttrice dell’istituto, Angela Sciavicco; la vice direttrice, Roberta Bulone; l’addetta ai servizi trattamentali, Letizia Vezzosi; oltre ai medici psichiatri e psicologi che avevano in cura Argentino. Il nodo centrale dell’inchiesta riguarda l’adeguatezza delle misure di sorveglianza adottate nei confronti del detenuto. In particolare, si indaga sul motivo per cui, circa due settimane prima del suicidio, Argentino sia stato declassato dal regime di stretta sorveglianza, nonostante sin dall’inizio della detenzione avesse manifestato intenti suicidari. In carcere, infatti, aveva rifiutato il cibo e, per quindici giorni, persino l’acqua, arrivando a una grave disidratazione che lo aveva portato in infermeria. Dopo colloqui con il personale sanitario, la sorveglianza rafforzata era stata revocata. Due settimane dopo, Argentino ha messo in atto il proprio proposito di morte, compiendo il secondo gesto estremo in pochi mesi, dopo l’omicidio di Sara Campanella.