
Difesa: alla Camera mozioni su spese militari, intesa Nato e Ponte Messina nei testi depositati
Torna, in aula alla Camera, la questione dell'aumento delle spese militari. Mercoledì in calendario è prevista la discussione delle mozioni "concernenti iniziative volte a contrastare l’aumento delle spese militari a favore di politiche in campo sociale e ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari". Al momento a Montecitorio risultano depositati quattro testi, di Avs, M5s, Iv e Azione.
Nella mozione della capogruppo Avs Luana Zanella, sottoscritta anche dai leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, si impegna tra le altre cose il governo "a recedere dall'accordo sottoscritto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'Aja, gli scorsi 24 e 25 giugno, che impegna i Paesi aderenti all'Alleanza Atlantica ad investire il 5 per cento del Prodotto interno lordo per spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035".
Sullo stesso tono il testo del M5s, a prima firma del capogruppo Riccardo Ricciardi. Negli impegni per il governo si parla di "scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento della spesa in difesa e sicurezza in riferimento al raggiungimento dei nuovi target Nato". Tra le varie cose il Movimento, "ferma restando la assoluta contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina", chiede di "non procedere con la classificazione di tale opera tra le infrastrutture ad uso militare".