
“Infiltrazioni” a Mazzarrà S. Andrea. Il gip concede i domiciliari a Giardina
I giudici del Riesame la scarcerazione gliela avevano negata. Ma ieri, come scrive Gazzetta del Sud nel dare la notizia, è stato invece il gip a concedere gli arresti domiciliari all’imprenditore Antonino Giardina. Che nell’inchiesta delle Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato sui “nuovi affari” dell’ex boss dei Mazzarroti ed ex pentito Carmelo Bisognano a Mazzarrà Sant’Andrea, proprio davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia ha fatto rivelazioni clamorose sulle presunte connessioni tra mafia e politica al Comune. Rivelazioni che hanno inguaiato il sindaco del centro tirrenico Carmelo Pietrafitta e il tecnico comunale Giuseppe Di Natale, allo stato indagati nell’ambito degli sviluppi dell’inchiesta. È stato proprio dopo le dichiarazioni rese nell’interrogatorio di garanzia da Giardina, che il procuratore D’Amato e i pm Piero Vinci e Fabrizio Monaco hanno deciso di perquisire alla ricerca di elementi utili le case private del sindaco e del tecnico, nonché i loro uffici al Comune, con un decreto eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo di Messina. Adesso si aspetta di capire cosa è stato scoperto tra i telefoni e i computer sequestrati. Pietrafitta e Di Natale, che sono assistiti dagli avvocati Tino Celi e Nino Todaro, allo stato sono indagati in concorso dalla Procura per induzione indebita a dare o promettere utilità con l’aggravante mafiosa. Per Di Natale il reato è solo tentato, («ruolo concorsusale con il sindaco», dicono i pm). Giardina era finito in carcere insieme all’ex boss Bisognano un mese addietro, mentre il fratello Davide è attualmente ai domiciliari.
Quindi, dopo la decisione di ieri, Antonino Giardina esce dal carcere e va agli arresti domiciliari con due prescrizioni precise: dimorare in un comune diverso da quello di residenza, e indossare il braccialetto elettronico.