18 Settembre 2025 Sport Cultura Spettacolo

Messina, addio a Lia Fava Guzzetta

Di Milena Romeo - Si è spenta mercoledì notte a Roma la professoressa Lia Fava Guzzetta, donna di grande spessore umano, culturale, religioso che mai ha dimenticato la sua città di Messina, dove ha insegnato all’Università per poi trasferirsi nella capitale. A Roma è stata titolare della cattedra di Letteratura italiana contemporanea alla Lumsa. La sua ricerca si è incentrata prevalentemente su autori come Svevo, Manzoni, Ungaretti e scrittori siciliani del Novecento come Verga e Pirandello.

Intensa la sua attività accademica, instancabile il suo impegno in ambito convegnistico internazionale e la collaborazione con colleghi, molti diventati amici, con cui ha promosso attività di studio e di eventi di italianistica di alto profilo, dagli Stati Uniti a molti paesi europei. Reti e competenze che spesso ha riportato a Messina come nel caso della Giornata di studio che ha intessuto nel 2024 per la nostra università "Vita e spettacolarizzazione della vita. Verso il centenario dei “Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello”. La professoressa era cresciuta a Messina, impegnandosi negli anni universitari all’interno della Fuci assieme al fratello Nuccio Fava, studente, poi diventato direttore del Tg1 e del Tg3.

Il marito, Francesco Guzzetta, è stato ordinario di Neuropsichiatria infantile all’Università di Messina e dal 1996 al Policlinico Gemelli. Ma come lui, Lia Fava, è rimasta legatissima alla nostra città e la sua esperienza di assessora alla Cultura del Comune negli anni ‘90 (sotto la giunta Providenti), mandato durante il quale ha promosso progetti come la commissione della Vara e l’apertura e valorizzazione di spazi come il Giardino Corallo, Monte di Pietà, il Museo di Gesso.

Il suo rapporto con Messina è proseguito nella Capitale con l’associazione Antonello da Messina di cui era componente del direttivo e con la quale ha condiviso conferenze, presentazioni di libri e il Premio omonimo che si conferisce alle eccellenze messinesi e siciliane nel mondo, sia a Roma sia a Messina, città che amava profondamente dal punto di vista sentimentale e civile di cui seguiva quotidianamente la cronaca e dove tornava ogni estate nella villa di famiglia che guarda lo Stretto. Fonte: Gazzetta del sud